
Il Comune di Lodi studia l’apertura alle auto per il sottopasso della Bassiana
L’ASSEMBLEA PUBBLICA Un intervento molto discusso, al centro dell’incontro pubblico all’Albarola
Aprire il sottopasso della Bassiana alle auto, verso via Zalli, per sgravare dal traffico San Bernardo e in particolare l’arteria di viale Piacenza. È una delle ipotesi in fase di studio a palazzo Broletto sul corposo capitolo viabilità. A confermarlo il sindaco di Lodi Andrea Furegato, nel corso dell’assemblea pubblica con i residenti all’Albarola, mercoledì sera all’oratorio Sant’Alberto. Nell’appuntamento, parte del tour permanente della giunta nei quartieri, la viabilità è stata uno dei temi caldi, con le tante segnalazioni che hanno messo al centro l’arteria di via San Colombano, con focus sugli effetti della ciclabile che ha “mangiato” una corsia di marcia del sottopasso; ciclabile finita al centro dei rilevi anche sul fronte della sicurezza del percorso, per le interferenze con le auto agli incroci con le vie che si facciano proprio su via San Colombano. Tra i temi anche quello della velocità dei mezzi fuori dagli orari di punta sulla stessa arteria. «Una cosa che stiamo valutando, e i sono i tecnici a dirci che è da fare - ha spiegato il sindaco Furegato - , è di aprire al transito il sottopasso verso questa zona, per sgravare dal traffico viale Piacenza e rendere disponibile un’alternativa per tutta una serie di persone che attraversano la città passando poi dai Giardini. Ci sono però tutta una serie di valutazioni da fare e che sono in corso». Sulla ciclabile di via San Colombano, il sindaco ha poi chiarito che è stata finanziata con un contributo regionale e che «è stata comunque essenziale in questo periodo di chiusura del sottopasso», aggiungendo che bisogna fare il possibile «per migliorare la situazione che c’è». Il tema dell’incidentalità di via San Colombano - dai cittadini era arrivato il rilievo sul numero alto di vittime negli ultimi dieci anni - «è nota: è stato messo un rilevatore di velocità, ora serve un intervento più forte». Tra i temi sollecitati dai cittadini, anche quello della qualità dell’aria e la proposta di valutare un terminal bus fuori dal centro, con un sistema di navette, giudicato impraticabile dall’assessore all’ambiente e alla mobilità Stefano Caserini, che ha chiarito anche che la qualità dell’aria del territorio è simile a quella delle altre città limitrofe della Pianura Padana, su cui incide il ristagno degli agenti inquinanti, e che influisce, molto più di quel che si pensava in passato, l’utilizzo degli apparecchi a legna. Sul tema, il sindaco Furegato ha chiarito che all’orizzonte c’è uno studio epidemiologico legato alle compensazioni per la centrale di Tavazzano e su questo tema c’è un lavoro in corso anche con Ats, Provincia e Fondazione Comunitaria per approfondire le indagini anche in relazione all’incidenza di tumori.
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