Il Lodigiano cresce con gli immigrati
In dieci anni un balzo del 323,5 per cento
Cresce la popolazione nel Lodigiano. E il fenomeno è collegato all’arrivo degli immigrati stranieri. Sono i due dati più significativi che emergono dal rapporto che l’Istat ha diffuso ieri e che analizza i risultati del censimento 2011 in regione Lombardia. Al 9 ottobre 2011 - data di riferimento del 15esimo censimento generale - in Lombardia vivevano 9 milioni 704mila persone. Rispetto al 2001, quando si contarono 9 milioni 32mila residenti, l’incremento è stato del 7,4 per cento, «da attribuire - osservano i ricercatori Istat - quasi esclusivamente alla componente straniera». Tra 2001 e 2011 la popolazione lombarda con cittadinanza italiana è cresciuta dello 0,5 per cento (43.866 persone), quella straniera è aumentata del 196,4 per cento, con 627.731 persone in più (ovviamente sono esclusi gli immigrati irregolari). Fra i territori in cui la popolazione straniera è cresciuta maggiormente c’è proprio la provincia di Lodi.
«Nel periodo tra 2001 e 2011 - segnala l’Istat - i maggiori incrementi di popolazione si rilevano nelle province di Lodi (+13,2 per cento, pari a +17.232 residenti, ndr), Brescia (+11,7 per cento, +106.036, ndr), Bergamo (+11,6 per cento, +80.477, ndr). Più moderata è la crescita di Milano (+4,6 per cento, ndr), dove tuttavia si registra il maggior incremento assoluto di stranieri (+235.907 unità, ndr). L’aumento di popolazione più contenuto si riscontra a Sondrio (+2,2 per cento, ndr)».
L’aumento della popolazione - come detto - è legato a doppio filo all’arrivo degli stranieri. «Tra 2001 e 2011 - dicono i ricercatori Istat - gli incrementi maggiori di popolazione straniera si rilevano nelle province di Pavia (+331,2 per cento, ndr) e Lodi (+323,5 per cento, ndr), quelli minori nelle province di Milano (+148,2 per cento, ndr) e Varese (+182,5, ndr)».
Dal 2001 ad oggi, la popolazione è aumentata in 1.223 comuni (79,3 per cento) della Lombardia. L’incremento più alto in termini assoluti si riscontra a Lissone (+7.770 unità) e Desio (+5.328). Viceversa, Milano è il comune che perde il maggior numero di residenti (-14.088 unità).
La popolazione residente in Lombardia si distribuisce per il 22 per cento in comuni di ampiezza demografica non superiore a 5mila abitanti, per il 36,9 per cento in comuni compresi nella classe intermedia da 5.001 a 20.000 abitanti, per il 41,1 per cento nella restante classe di comuni con oltre 20mila abitanti. «La disaggregazione territoriale mostra una situazione non omogenea: si passa dalle province di Sondrio e Lodi, nelle quali rispettivamente il 66,2 per cento e 49,9 per cento delle persone risiede in comuni sotto i 5mila abitanti, a quelle di Monza Brianza e Milano, dove il 58,4 per cento e il 71 per cento delle persone vivono in comuni di oltre 20mila abitanti», dicono ancora i ricercatori Istat.
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