Il Lodigiano? Ma quale “isola felice”
Impennata di reati nel 2010, quasi 600 in più in un anno
Lodi un’isola felice? I numeri dicono il contrario. Il 2010 si è concluso con 7.515 reati in tutta la provincia, 3.328 ogni centomila abitanti. Quasi 600 in più rispetto ai dodici mesi del 2009, un “fardello” in cui i furti in casa sembrano fare la parte del leone. A stupire non sono i valori assoluti, bensì l’incremento rispetto all’anno precedente, pari a +8,1 per cento: l’aumento più pesante in tutta la Lombardia e uno dei più rilevanti in tutto lo Stivale. A Roma e Milano, le due città che indossano la maglia nera, la crescita è stata più contenuta, la capitale si è fermata a +7,8 per cento e la metropoli meneghina a +0,2 per cento.
I dati sulla criminalità sono stati pubblicati dal «Sole 24 Ore», il quotidiano economico ha elaborato le informazioni ottenute dall’Anfp, l’Associazione nazionale funzionari di polizia; in base allo studio, il bilancio finale dei delitti denunciati dagli italiani nel 2010 è più o meno lo stesso del 2009, si tratta di 2,6 milioni, con un’impennata dei furti nelle case che raggiunge quota +12 per cento.
Anche i lodigiani conoscono da vicino il fenomeno, i “soliti ignoti” infatti negli ultimi mesi si sono scatenati razziando negli ultimi mesi appartamenti, villette e aziende. Senza contare l’assalto incessante ai cimiteri per rubare il rame, un’emergenza per affrontare la quale nel corso dell’estate è stato necessario convocare un maxi vertice in prefettura.
Secondo i rappresentanti dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, i furti nelle case sono legati “a doppio filo” alla crisi economica che ha colpito il paese: i delinquenti visitano con insistenza le abitazioni dei cittadini per procurarsi l’oro, una sorta di investimento per far fronte alle difficoltà del momento, il prezioso metallo viene fatto circolare nell’ambiente della malavita. Enzo Letizia, segretario dell’Anfp, spiega infatti che molte perquisizioni effettuate dagli agenti hanno portato alla scoperta di lingotti d’oro, ricavati dalle incursioni nelle case.
Se si considerano i 7.515 delitti dell’anno scorso, Lodi si piazza al 69esimo posto della classifica nazionale, su di un totale di 103 province. In Lombardia ci sono altre quattro centri che devono fare i conti con l’aumento dei delitti denunciati dai cittadini: sul podio c’è Pavia con un incremento del +3,9 per cento e 26.416 reati, seguita da Mantova con un balzo in avanti del +2,4 per cento e 14.985 reati e Brescia con un +0,7 per cento e 62.876 reati. Senza dimenticare Milano, con un aumento del +0,2 per cento e un numero di delitti che domina la classifica nazionale, pari a 275.414, ovvero 6.948 ogni centomila abitanti. In tutte le altre province della regione, invece, assistiamo a una diminuzione della criminalità: Bergamo registra un calo del -2,4 per cento, Varese -0,4 per cento, Cremona -4,3 per cento, Como -1,4 per cento, Sondrio -5,4 per cento.
In tutta Italia, infine, nell’arco del 2010 i cittadini hanno denunciato più di due milioni e mezzo di reati, 4.339 ogni centomila abitanti.
L’Associazione nazionale funzionari di polizia torna a insistere sulla necessità di investire più risorse a favore della sicurezza, soprattutto dopo i pesanti tagli che il comparto ha subito. In base ai dati diffusi dall’Anfp e dal «Sole 24 Ore», tra polizia, carabinieri e guardia di finanza, in servizio mancherebbero in tutto il paese circa 17mila unità.
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