I tumori restano la causa di decesso maggiore tra i maschi. Nelle donne, invece, secondo i dati Asl, la causa principale sono le malattie cardiovascolari. Nelle prime quattro cause di morte, nel Lodigiano, dopo i tumori e le patologie del sistema circolatorio, ci sono quelle dell’apparato respiratorio e digerente. Insieme le 4 cause occupano l’80 per cento dei casi. Il tumore della mammella nella donna, nel polmone e al colon-retto nei maschi sono le maggiori cause di decesso. Fino ai 39 anni, secondo gli anni che vanno dal ’99 al 2007, con esclusione della fascia 0-4 anni, la principale causa di morte è quella legata al traumatismo (in particolar modo incidenti stradali), successivamente si impongono le cause prima citate. Nel 2009, nel Lodigiano, sono morte 756 persone su 7483 ammalate di patologie neoplastiche, circa il 10,10 per cento. Lasciando da parte la mortalità e guardando solo la quantità di persone ammalate, cioè il dato di prevalenza, a fare la parte del leone, sono i pazienti cardiovascolari: 38.873, con una netta prevalenza delle femmine, 4243 contro i 3174. La percentuale dei cardiovasculopatici sul totale degli assistiti (237.428) è del 16,37 per cento. Seguono i diabetici, 9133 persone, cioè il 3,85 per cento degli assistiti, così distribuiti: 4.855 maschi e 4278 femmine. Subito dopo si collocano i pazienti neoplastici, 7417, cioè il 3,12 per cento: 3174 maschi e 4243 donne. «Il programma di promozione alla salute dell’Asl - spiega l’Azienda sanitaria nel documento - non è orientato solo alla prevenzione dei fattori di rischio legati al modello alimentare, alla sedentarietà e al tabagismo, ma prevede attività di prevenzione e sorveglianza in campo oncologico in più ambiti, quali prevenzione dei tumori professionali, interventi di sorveglianza sulle attività di rimozione in sicurezza dell’amianto, monitoraggio del radon indoor e, in collaborazione con Arpa, monitoraggio dei rischi legati all’ambiente - ad esempio sulla qualità dell’aria -, controlli
sul comparto alimentare, vaccinazione antiepatite B e anti papilloma virus. Gli interventi sono in continuità con la prevenzione secondaria mediante gli screening, che l’Asl punta a potenziare a tutti i livelli».
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