n Il professor Dino Piero Giarda ha trasmesso al presidente del Banco Popolare la lettera con la quale annuncia le sue dimissioni dalla carica di consigliere di sorveglianza dell’istituto di credito. Le dimissioni, secondo fonti consultate ieri da “il Cittadino”, riguardano unicamente l’incarico nel principale organo direttivo del Banco Popolare. Spetterà ora al presidente Carlo Fratta Pasini comunicare ufficialmente la decisione di Giarda. Le dimissioni del 74enne professore sono arrivate a seguito della recente nomina a ministro dei rapporti con il Parlamento all’interno del nuovo esecutivo di Mario Monti. Nomina salutata con soddisfazione da diversi esponenti del Banco Popolare. Le dimissioni di Giarda dal Consiglio di sorveglianza aprono ora uno scenario inedito. Il Cds infatti è in scadenza, visto che la rivoluzione della “banca unica” prevede la sua soppressione e la sostituzione con un nuovo Cda. Giarda è proprio uno dei candidati al nuovo Cda, all’interno della lista ufficiale del Banco Popolare. Stante le recenti dimissioni dal Cds, è assai probabile che il professore si “sfilerà” anche dalla lista dei candidati al nuovo Cda. Restano da capire i tempi in cui questo avverrà, visto che l’assemblea dei soci chiamata a nominare il nuovo Cda del Banco è in programma sabato prossimo a Verona. Nel caso in cui Giarda uscisse dalla rosa dei candidati al Cda prima del voto di sabato 26 novembre, al suo posto dovrebbe essere indicato un altro candidato di “estrazione” lodigiana, dal momento che i rappresentanti del territorio nel nuovo Cda dovranno essere cinque. Giarda era arrivato alla Banca Popolare Italiana nel 2006 e aveva assunto l’incarico di presidente in un momento delicato, pochi mesi dopo lo scandalo della “scalata Antonveneta”. Giarda è il presidente che ha appoggiato la fusione tra i lodigiani della Bpi e i veronesi della Bpvn.
Lorenzo Rinaldi
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