Il provveditorato ha i mesi contati

Bonelli ai presidi: «L’ufficio chiuderà entro Natale»

Entro Natale il provveditorato se ne va. Ad annunciarlo è stato il dirigente scolastico provinciale Giuseppe Bonelli, durante il consueto vertice con i presidi lodigiani. Questa, almeno, è l’ipotesi più probabile. Il personale dell’ufficio scolastico verrebbe messo in mobilità interprovinciale, tra Cremona e Pavia.

«Abbiamo fatto una riunione a porte chiuse con il direttore regionale - ha detto Bonelli, rispondendo alla domanda di un dirigente -. Non vedo grandi spiragli. Loro fanno i conti sui numeri. Abbiamo un rapporto quasi di uno a uno: 28 dipendenti per 33 autonomie scolastiche». Anche la proposta di Bonelli di accorpare i due uffici di Milano non sarebbe percorribile.

«Il problema - aggiunge il dirigente - è che devono tagliare 850mila euro. Non hanno soldi per tenere aperte le sedi». L’ipotesi, ma ancora da concordare tra il direttore regionale e gli enti locali, è di accorpare Lodi con Pavia e Cremona con Mantova. In questo modo ci sarebbero 100 scuole per ciascun provveditorato. «Adesso vediamo cosa succederà - dice il dirigente -. Il ministro deve fare un decreto. In quella sede ci saranno, credo, pressioni politiche, ma saranno gli enti locali a farle. Noi siamo qui per fare gli interessi dell’amministrazione. Per quanto riguarda il personale potrebbe finire in mobilità interprovinciale. Gli enti locali e la provincia si sono detti disponibili a tenere aperto almeno uno sportello dal quale potrebbero essere gestiti gli organici e altre questioni».

Se il decreto parlerà di Lodi-Pavia (o comunque Lodi e l’altra provincia), allora il dirigente potrà venire anche all’ufficio di Lodi, altrimenti resterà sempre a Pavia. «I tempi previsti sono entro Natale - precisa Bonelli -. Il decreto è stato pubblicato sulla gazzetta del 22 agosto ed entro 15 giorni diventava operativo. La manovra in approvazione in queste ore al Senato, poi, prevede un ulteriore taglio del 10 per cento. In teoria la scuola non dovrebbe essere toccata, ma non ci sono certezze. Se questo taglio non entra in gioco subito, il ministro fa il decreto, lo comunica ai sindacati e poi viene sottoposto ai vari passaggi. Passeranno altri 3 o 4 mesi. Quindi il provvedimento sarà applicato poi il prossimo settembre. Tra le province coinvolte, Lodi, Lecco e Sondrio, noi siamo quelli che si stanno agitando di più. Può darsi, quindi, che “agitandoci”, qualcosa si muova». L’annuncio del provveditore era già atteso dai presidi, i quali ieri si sono trovati impegnati, alla presenza anche dei segretari scuola della Cisl Claudio Rigettini e dello Snals Salvatore Di Mundo, a discutere del dimensionamento scolastico: quali direzioni didattiche, con elementari e materne, accorpare alle medie inferiori, soprattutto a Lodi e Sant’Angelo, per far fronte al provvedimento che prevede di mantenere solo gli istituti comprensivi. Con almeno mille studenti. A Casale e Codogno, con l’assegnazione dei reggenti tra medie ed elementari, si sono costituiti già, di fatto, istituti comprensivi. Si tratta, a detta dei presidi, di scuole troppo numerose, ma a questo il provveditorato potrebbe ovviare scorporando alcuni comuni. A Sant’Angelo non ci sono presidi titolari e quindi le difficoltà potrebbero essere minori; a Lodi, invece, la situazione è diversa e i problemi aumentano. Il comune convocherà a breve i dirigenti e insieme decideranno cosa fare. Se non saranno i presidi a fare scuole con non meno di mille alunni, sarà fatto d’ufficio dall’alto.

Per quanto riguarda le superiori, invece, il provveditorato aveva proposto di ridurre a due gli istituti commerciali, aggiungendo a quello di Lodi un’unica scuola fatta dall’accorpamento di Codogno e Sant’Angelo, con sede in quest’ultimo comune. Il sindaco Vincenzo Ceretti però è stato irremovibile.

Cristina Vercellone

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