IL SISTEMA La ’ndrangheta nei subappalti Rfi: 15 arrestati dalla guardia di finanza
Cantieri anche nel Lodigiano e nel Sudmilano, molti operai non sarebbero stati neppure specializzati
Si ritiene che abbiano eseguito lavori sulla rete ferroviaria anche nel Lodigiano e nel Sudmilano le imprese edili facenti capo a 15 persone arrestate ieri dalla guardia di finanza del Gico e del Nucleo di polizia economico finanziaria di Milano e del comando provinciale di Varese, con il supporto delle Fiamme Gialle veronesi, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano su presunte e apparentemente ben consolidate infiltrazioni della cosca di ’ndrangheta Arena - Nicosia di Isola Capo Rizzuto (Crotone) nei subappalti di Rfi. L’impresa pubblica è considerata parte lesa, così come le grosse società che firmano con Rfi gli appalti per eseguire lavori di potenziamento e manutenzione lavori sulla struttura ferroviaria. Lavori che secondo quanto emerso dalle indagini venivano sistematicamente eseguiti in regime di “distacco di manodopera” da manovalanza all’apparenza certificata come idonea ed esperta per i lavori sulle ferrovie, ma in gran parte dei casi raccogliticcia, proveniente perfino da situazioni di disagio sociale, e “promossa sul campo” con certificazioni di idoneità e persino visite mediche false.
Non sono stati eseguiti arresti o perquisizioni nel Lodigiano.
La ditta specializzata in lavori ferroviari con sede a Guardamiglio che lo scorso anno era stata destinataria di un’interdittiva antimafia da parte del Prefetto di Lodi risulta estranea all’inchiesta: contro quel provvedimento risulta tuttora pendente un ricorso amministrativo promosso dai legali della ditta per impugnare l’esclusione dalla società dalla “white list” prefettizia.n
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