Il vescovo: «Il mondo è a Betlemme»

«I Magi rappresentano l’uomo alla ricerca di Dio»

«Oggi con i Magi tutto il mondo simbolicamente è presente a Betlemme, richiamato dalla stella». Così il Vescovo di Lodi ieri sera ai fedeli riuniti in cattedrale per il Pontificale dell’Epifania. «I Magi sono la personificazione dell’eterna ansia dell’uomo nella ricerca di ciò che verrà, una ricerca che trova risposta e compimento solo in Gesù». E se essi rappresentano l’attesa messianica, anche a noi è richiesto di aprire gli occhi e percorrere il mondo degli itinerari interiori, come scriveva il cardinal Montini citato ieri sera da monsignor Giuseppe Merisi.

«Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo, dicono i Magi. Come loro, noi adoriamo il Dio vicino che ci ha manifestato la sua gloria nella persona di Gesù», ha aggiunto il Vescovo. Non a caso è venuta la citazione del Dio vicino, che sta connotando la preparazione al congresso eucaristico diocesano di settembre la cui apertura solenne sarà celebrata con la festa di San Bassiano. Insieme all’incontro mondiale delle famiglie di Milano, ha affermato ancora Merisi, questi saranno «appuntamenti sentiti come occasioni importanti nel vivere l’evangelizzazione e offrire fiducia e speranza ai nostri tempi difficili».

Il Pontificale è stato concelebrato anche dal vicario generale monsignor Iginio Passerini con alcuni sacerdoti del Capitolo della cattedrale, mentre i due diaconi, don Roberto Abbà e don Giuseppe Spizzi, hanno affiancato monsignor Merisi sull’altare. Al centro, la statua del Bambinello, a significare proprio la manifestazione di Dio insita anche nel termine “Epifania”. Un’Epifania che sarà evidente anche negli episodi del battesimo di Gesù e della trasformazione dell’acqua in vino a Cana, e ancor più nella Pasqua.

Ecco dunque che ieri sera è stata annunciata proprio la data della prossima Pasqua, l’8 aprile, da cui dipendono poi le giornate delle Ceneri il 22 febbraio, dell’Ascensione, della Pentecoste e della prima domenica di Avvento. L’annuncio della Pasqua è stato sottolineato anche dalla corale della cattedrale che ha contribuito a creare un’atmosfera raccolta e solenne, ancor più suggestiva nel momento iniziale della Messa quando per qualche minuto è mancata la luce elettrica: il buio, il grande rosone, il duomo con i numerosi fedeli e le voci soffuse hanno bene accompagnato la celebrazione alla fine del tempo del Natale.

Altro momento significativo, la presentazione delle offerte all’altare, con la partecipazione di due famiglie con bambini. «L’uomo di tutti i tempi deve coltivare nel suo cuore i sentimenti per tutto ciò che è veramente buono», ha detto ancora Merisi. «Chi sceglie di seguire questo orientamento, come i Magi non si spaventa per le distanze e le difficoltà e arriva alla meta che è l’incontro con Gesù. Chi non sa inginocchiarsi è perché non esce mai da sé», ha aggiunto il Vescovo. «Adorare è amare. E l’amore, se è autentico, vuole supplire ai bisogni dell’umanità».

Raffaella Bianchi

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