IN AGGIORNAMENTO Crisi ucraina, oggi previsto un vertice per trattare il cessate il fuoco
Continuano i combattimenti, mentre si attendono i risultati dell’incontro tra russi e ucraini che si terrà in una località tra la Polonia e la Bielorussia
Ore 16.15
Sempre più tragiche le notizie che arrivano dalle zone di guerra, dove i combattimenti continuano e la contraerea ucraina è impegnata a intercettare i missili balistici lanciati dai russi. Mentre è in corso il secondo round negoziale tra gli emissari di Mosca e Kiev, arrivano notizie di una tesissima chiamata arrivata al presidente francese Macron direttamente da Vladimir Putin.
Il capo del Cremlino ha ribadito che l’azione militare non terminerà prima del raggiungimento degli obiettivi prefissati, mentre l’Eliseo ha insistito sul cessate il fuoco e in merito alla creazione di corridoi umanitari.
Macron ha immediatamente informato il presidente ucraino Zelensky al termine della lunga conversazione con il presidente russo.
Intanto la situazione sul terreno di guerra è sempre più drammatica. Un cargo estone è stato affondato nel mar Nero da due siluri e l’armata russa, dopo avere conquistato Kherson si starebbe preparando a sbarcare a Odessa. L’obiettivo di Putin è quello di creare un corridoio tra il Donbass e la Crimea con un affaccio diretto sul mare del Nero, nella parte sud dell’Ucraina.
Ore 12.00
In attesa del vertice tra russi e ucraini previsto oggi alle 13, continuano i combattimenti nello Stato invaso dalle truppe di Putin.
Aspettando il summit arrivano notizie che riportano la caduta di Kherson, porto del Mar Nero fondamentale per il Cremlino in una logica di collegamento tra il Donbass e la Crimea.
Allarmi a ripetizione intanto in molte città, con il conto dei morti che continua a salire. Una decina di civili (tra i quali almeno due bambini) sarebbero stati in due bombardamenti a Kharkiv e nel territorio limitrofo nella mattinata di oggi.
Incerto il numero delle perdite tra i militari russi. Fonti ucraine parlano di 9mila soldati morti, 200 carri armati distrutti e 30 aerei abbattuti. Il Cremlino conferma l’uccisione di 500 soldati.
Non ha tregua intanto l’emergenza profughi: sarebbero un milione le persone che hanno lasciato l’Ucraina dall’inizio del conflitto, 4mila dei quali già arrivati o in arrivo in Italia.
Terribile in Ucraina la situazione dei bambini. Secondo i medici delle Ong o inviati dagli ospedali italiani mancherebbero i farmaci per curare le malattie gravi, gli orfanotrofi sarebbero al collasso, mentre le associazioni umanitarie sono all’opera per creare corridoi umanitari per portare i minori fuori dagli scenari di guerra.
Stanno rientrando in Italia alcune famiglie che si trovavano in Ucraina per adottare dei piccoli e sono state sorprese dalla guerra. Dopo giorni di incertezze alcune di esse hanno trovato rifugio temporaneo in Moldavia e Romania, in attesa di tornare in Patria accompagnate dai rispettivi figli, strappati agli istituti e alla guerra.
Ore 10.00
Un altro giorno di guerra in Ucraina, un giorno che si apre però a una flebile speranza. Quella legata al secondo vertice tra Russia e rappresentanti di Kiev per trovare un accordo sul cessate il fuoco e avviare le trattative in vista della fine delle ostilità.
L’incontro si terrà in una località nella foresta tra Polonia e Bielorussia. Il Cremlino potrebbe portare sul tavolo una tregua, ma il governo ucraino anticipa che non accetterà ultimatum. Insomma, la strada verso la pace appare difficile.
Intanto su susseguono, tra ammissioni e smentire, le notizie in arrivo dagli scenari di guerra. Secondo alcune agenzie sarebbe caduta Kherson, sede di un porto strategico sul Mar Nero, ma il presidente Zelinsky ha smentito il dispaccio, affermando che sta continuando la resistenza dell’esercito ucraino.
Nella notte sono cadute bombe su Kharkiv, che avrebbero danneggiato tre scuole e la cattedrale, e sulla capitale Kiev. Esplosioni sarebbero state avvertite anche nella città di Okhttyka.
Anche Mariupol, città di forte valenza strategica sul Mar d’Azov, sarebbe caduta sotto l’influenza dell’armata russa. Anche in questo caso arriva però la secca smentita da parte del presidente ucraino.
Intanto la Corte penale internazionale ha aperto un’indagine contro Mosca, intimando il ritiro delle truppe e condannando le minacce nucleari arrivate da Putin e dai suoi consiglieri militari.
Sulla crisi militare è intervenuto oggi in un’intervista alla «Repubblica» il ministro della Difesa italiano, il lodigiano Lorenzo Guerini, affermando la necessità che Vladimir Putin fermi al più presto la sua azione di aggressione nei confronti dello Stato confinante.
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