In arrivo nel Lodigiano decine di profughi afghani
La prefettura interpella le amministrazioni comunali e le associazioni di volontariato
In arrivo decine di esuli afghani nel Lodigiano, la Prefettura chiama alla responsabilità le amministrazioni comunali e i soggetti del privato sociale chiedendone il concorso per trovare una sistemazione ai nuclei familiari in fuga. Il loro arrivo è atteso per lunedì, dopo che un piccolo drappello, non più di una decina, è già giunto nei giorni scorsi e ha trovato ospitalità nei centri d’accoglienza già attivi in provincia.
Nei prossimi giorni si aspettano in Lombardia diverse centinaia di profughi afghani, da distribuire a riparto tra le diverse province, con Lodi che ha una quota di circa il 5 per cento. Così ai pochi esuli già arrivati nei centri d’accoglienza lodigiani, si aggiungeranno alcune decine di altri profughi in fuga dai talebani, nuclei familiari che hanno raggiunto l’Italia con il ponte aereo attivato dal nostro Stato per evacuarli da Kabul. Tutti i profughi svolgono un periodo di quarantena all’arrivo nel nostro Paese. Gli esuli afghani vanno a sommarsi al flusso migratorio dall’Africa, e la Prefettura di Lodi, chiamata a gestire l’accoglienza, chiede aiuto ai sindaci e agli enti del terzo settore prevedendo di andare in fretta ad esaurimento dei posti disponibili nei centri accoglienza, diminuiti nel tempo per il decremento negli ultimi due anni di sbarchi dall’Africa, ora in ripresa.
Così ieri il Prefetto Giuseppe Montella, tramite il vicario Michele Giacomino, ha scritto ai sindaci dei Comuni lodigiani e alle associazioni di volontariato per reperire nuovi posti d’accoglienza, da trattare secondo i criteri economici già in vigore per l’ospitalità dei migranti.
Anche i singoli cittadini possono mettere a disposizione strutture ed abitazioni, ma sempre tramite le amministrazioni comunali o gli enti del privato sociale.
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