In un mese case all’asta per 28 milioni

Ventotto milioni e 352mila euro: è la somma dei valori a base d’asta dei 297 immobili che saranno battuti presso il tribunale di Lodi solamente nel mese di ottobre. Un record in assoluto che si spiega in due modi: da una parte con la crisi economica, che vede sempre più famiglie impossibilitate a far fronte al mutuo piuttosto che imprenditori che vengono privati del loro patrimonio dai creditori, dall’altra con il nuovo regime delle aste, che anche a Lodi, dalla fine dello scorso anno, non vengono più celebrate da un giudice civile ma da professionisti delegati, con un aumento, quindi, del numero di sessioni d’asta e quindi di immobili che vengono proposti ogni mese.

Dalla cancelleria delle esecuzioni immobiliari del tribunale di Lodi arriva però un dato che, sia pure provvisorio, può indicare che la crisi è arrivata a un livello di “equilibrio”: rispetto al primo semestre dello scorso anno il numero di pignoramenti immobiliari, primo passo per la vendita all'asta, è stabile, mentre dal 2007 al 2011 è stato in rapido e drammatico aumento. Nel 2007 i pignoramenti erano stati circa 250 nell'arco dei 12 mesi, nel 2011 705.

Riguardo al numero di immobili proposti all'asta, solo nel primo trimestre 2011 ne erano stati offerti 150, da gennaio a marzo 2012 invece 320, oltre il doppio, segno della maggiore efficienza del sistema della delega a professionisti rispetto a quello tradizionale. E, in un “mercato” nel quale gli immobili, se invenduti alle aste precedenti, possono scendere di prezzo anche fino al 50 per cento del valore di stima, l’offerta non manca: dall’inizio del 2012 fino alla fine di giugno il tribunale di Lodi ne ha venduti circa 140, mentre lo scorso anno (quando però anche il numero di sessioni d’asta era inferiore) nello stesso periodo ne erano stati aggiudicati 140.

«Le banche in questo periodo cercano di andare incontro ai sottoscrittori di mutui attendendo, prima di proporre il pignoramento, più tempo rispetto al canonico anno - osserva Barbara Tarno, dirigente della cancelleria -, mentre a non aspettare sono i condominii creditori di spese arretrate. A questo punto, promossa l’azione, si aggrega poi anche la banca. Sotto il profilo umano, spesso sono drammi: famiglie, anche con prole numerosa, costrette a liberare gli immobili».

Inoltre, se il mese di ottobre sarà da record, anche in questo caldo luglio il tribunale di Lodi propone ben 133 immobili: 56 solamente oggi, domani un “terra - cielo” con giardinetto, ma da ristrutturare, a Ospedaletto Lodigiano per 35mila euro, e venerdì altre 13 unità. Cinquanta saranno gli immobili all'asta in settembre (particolari su www.tribunale.lodi.it).

Chiamato a riflettere su questi dati, il sindaco di Sant’Angelo Lodigiano, comune dove in ottobre andranno all'asta 31 immobili, Domenico Crespi, osserva: «I Comuni non possono dare aiuti sulle rate del mutuo. Solo sulle bollette, escluse quelle del telefono. Questi dati allarmanti sono a mio parere la conseguenza di una bolla speculativa che ha aumentato il valore degli immobili anche in zone “dimenticate” e che ha portato a erogare mutui anche in situazioni di basso reddito o che erano o sono diventate precarie, con tassi di interesse anche elevati. So di famiglie che hanno impegnato nella casa tutti i risparmi e che, quando l’immobile finisce all'asta, perdono ogni cosa. Bisognerebbe abbassare le tasse per risollevare i consumi».

Carlo Catena

© RIPRODUZIONE RISERVATA