Incidenti stradali, con il lockdown una diminuzione del 90 per cento
Le restrizioni nelle zone rossa e gialla del Lodigiano hanno pesato sulla circolazione
La Lombardia ha registrato una diminuzione fino al 91,9 per cento degli incidenti stradali nel periodo del lockdown di marzo e aprile rispetto allo stesso periodo del 2019: è uno dei dati che emergono dall’ultima analisi Istat su tipologia e numero di incidenti stradali nella nostra regione, in cui si evidenzia tra l’altro che nello stesso periodo invece il picco del contenimento dei sinistri stradali è stato del 90 per cento, a significare che le restrizioni di legge ma anche la paura di incontrare troppe persone nella zona rossa del Basso Lodigiano, la prima a venire istituita da fine febbraio, e anche le restrizioni della più ampia “zona gialla” hanno inciso anche sulle conseguenze della circolazione stradale.
In generale gli spostamenti, per effetto dei divieti anti-covid, sono diminuiti dall 85 per cento, cioè su 100 persone almeno 85 compivano uno spostamento in giornata, del periodo pre-coronavirus, al 32 per cento, e la lunghezza degli spostamenti è diminuita del 40 per cento.
Se i dati che arriveranno a chiusura del 2020 sicuramente faranno segnare dei miglioramenti in termini di quantità degli incidenti rispetto al biennio precedente, invece il confronto “secco” tra i dati del 2018 e quelli del 2019, quando il coronavirus era solo materia per ricercatori e sembra che il sars-cov2 esistesse solo nei pipistrelli e nei laboratori cinesi, fa segnare diversi peggioramenti, a partire dal Lodigiano, dove si è passati dagli 8 morti del 2018 ai 9 del 2019. Certo, l’anno scorso ha fatto segnare un miglioramento sul numero di feriti, dagli 839 del 2018 ai 708 del 2019, e anche sul totale degli incidenti rilevati dalle forze dell’ordine, da 507 a 461, ma fa riflettere il confronto con il 2010, l’annata che l’Unione Europea ha posto come riferimento per arrivare a un obiettivo di dimezzamento della sinistrosità stradale, che indica come nel Lodigiano la percentuale dei morti sull’asfalto sia scesa solo del 25 per cento in nove anni. Un periodo nel quale sulle vetture sono comparsi dispositivi come la frenata automatica, l’incremento della dotazione di airbag, piuttosto che controlli molto più serrati e sanzioni esemplari per la guida in stato di ebbrezza. E il Lodigiano è appena più virtuoso della Lombardia (meno 22,5% di morti in 9 anni) e dell’Italia (meno 22,9%). La Lombardia, e il Lodigiano non fa eccezione, ha fatto segnalare invece un incremento della percentuale dei pedoni morti sul totale degli incidenti mortali, dal 17,2 al 21.9 per cento dal 2010 al 2019, mentre la media italiana è salita dal 15,1 al 16,8%. Un quarto degli incidenti mortali lombardi avviene nella città di Milano. Il mese più pericoloso per guidare si conferma giugno, l’orario in cui si fanno più incidenti con feriti ne 18, quello in cui si muore di più le 5 del mattino.
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