Insulti ai prof su Facebook. Scattano sospensioni e provvedimenti. È successo nelle scuole della provincia di Lodi. I ragazzi si sono buttati nell’ultima moda, gli “spotted”. Bacheche che, scrivono i giovani, servono per «segnalare astio verso un vicino fastidioso». Il “bello” è che si può fare liberamente anche in forma anonima. Gli studenti, costantemente “in rete”, abituati a scambiarsi battute attraverso il web, questa volta sono andati oltre. È successo in quasi tutte le scuole del Lodigiano, il Bassi, il Volta, ma anche il Gandini, il Cesaris e il Pandini.
«Abbiamo sospeso un gruppo di ragazzi - spiega il preside del Pandini Antonio Posata - per i loro commenti non rispettosi. È emersa questa moda e i ragazzi pensano di non pagarne le conseguenze. Abbiamo interpellato la polizia postale, la scuola è intervenuta per sanzionare questi atteggiamenti, in linea con il regolamento d’istituto e abbiamo avviato un percorso di educazione alla legalità. Credo che i ragazzi abbiano capito di essere andati oltre le righe. La bacheca potrebbe essere usata in modo positivo, per scambio di appunti, organizzazione di eventi, vendita di materiale, ma non sempre è così». Lo stesso è successo all’Itis Cesaris di Casale.
«Parlare di insulti forse è troppo - commenta la preside Maria Teresa Cigolini -, ma noi abbiamo scelto di intervenire facendo capire agli studenti cosa significa usare Facebook in una maniera intelligente. Cerchiamo di porci come comunità educante. La prima arma è questa, poi potranno venirne anche delle altre».
Dopo aver chiuso il profilo, gli studenti l’hanno riaperto perché, dicono, «siamo l’unica scuola
a non avere più una pagina. Visto ciò che è successo, abbiamo deciso di non pubblicare più post su professori, ma solamente sui ragazzi; ricordiamo però che è tutto un gioco e non ha scopi offensivi».
All’istituto Bassi di Lodi gli spotted erano due, uno per la sede e uno per la succursale.
Dopo gli insulti ai docenti, il preside Corrado Sancilio è intervenuto e ha chiesto con una circolare di chiudere la pagina web, ricordando i risvolti penali della vicenda. «Il legale rappresentante dell’immagine della scuola è il preside, l’utilizzo è consentito solo al sottoscritto - spiega il dirigente Corrado Sancilio, contestando anche l’utilizzo della fotografia dell’istituto nella testata del profilo “spotted Agostino Bassi”. I ragazzi hanno insultato e preso di mira alcuni docenti, dopo il mio intervento in 24 ore i commenti erano spariti. Se però l’uso illegale della pagina continua allerterò la polizia postale». Un provvedimento analogo è stato preso dalla preside dell’Itis Volta Luciana Tonarelli. «Ho detto che se gli alunni avessero continuato a usare la bacheca per gli insulti più incredibili invece che per confrontarsi - dice - saremmo intervenuti attraverso la polizia postale. Stiamo organizzando degli incontri». Al Gandini, il preside Abele Bianchi, invece, ha incaricato un suo ex studente di vigilare sui contenuti.
Cristina Vercellone
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