Interferenze in appalti e smaltimento di rifiuti nel Parco agricolo Sud Milano: cinque arresti
Per l’accusa rischiavano di finire sotterrati in campagna asfalto fresato e macerie edili: indagine anche su cantieri a San Zenone al Lambro e un’impresa locale, e sulla ristrutturazione di un appartamento a San Donato
Interferenze in gare d’appalto e smaltimento illecito di rifiuti. Sono alcuni dei reati contestati ad amministratori comunali di Opera, funzionari pubblici e imprenditori colpiti da un’ordinanza di custodia cautelare con l’arresto di cinque persone eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Milano nelle province di Milano, Lodi, Brescia, Varese e Messina. A indagare su vicende datate tra febbraio e ottobre dello scorso anno, la Direzione distrettuale antimafia di Milano.
Nel corso delle indagini è stato possibile ricostruire l’illecito condizionamento in alcune procedure a evidenza pubblica bandite dal Comune di Opera, tra cui la gara d’appalto per la riqualificazione del centro sportivo Comunale del valore di 1 milione di euro circa; il contratto d’appalto per la manutenzione delle strade comunali del valore di 350 mila euro circa; la fornitura di 4 termo-scanner del valore di 15mila euro circa per la rilevazione della temperatura corporea (per l’emergenza Covid-19), installati all’ingresso del Municipio, del comando di polizia locale, della Biblioteca e della farmacia comunali; la procedura negoziata per la manutenzione del Centro Civico comunale del valore di 80mila euro circa; i lavori di adeguamento dei plessi scolastici comunali del valore di 60mila euro circa.
I carabinieri hanno documentato anche varie “utilità” illecite percepite da amministratori pubblici, quale corrispettivo per gli atti contrari ai doveri d’ufficio compiuti nell’ambito delle suddette procedure. Tra queste, si ipotizza che due imprese avrebbero ristrutturato gratis un appartamento a San Donato Milanese, nella disponibilità di una donna molto vicina al sindaco.
È emerso anche l’indebito utilizzo di circa 2000 dispositivi di produzione individuale (mascherine chirurgiche) fornite dalla Città Metropolitana e dalla Protezione Civile e destinate alla locale RSA e alla farmacia comunale di cui il Sindaco di Opera si sarebbe appropriato, distribuendole arbitrariamente a stretti congiunti e a dipendenti comunali.
Viene contestato anche un traffico illecito di rifiuti, ideato dagli stessi imprenditori indagati e realizzato mediante lo stoccaggio, il riutilizzo e l’interramento - in aree di cantiere nel comune di Opera e in aree agricole all’interno del Parco agricolo Sud Milano - di circa mille tonnellate di fresato d’asfalto e altro materiale proveniente dalle lavorazioni stradali e da altri interventi appaltati dai Comuni di Opera, Locate di Triulzi, San Zenone al Lambro, Segrate, Monza, attestando falsamente il regolare recupero dei predetti rifiuti speciali mediante “formulari” ottenuti dai gestori di due centri di smaltimento, parimenti indagati, a piede libero.
La misura cautelare disposta dal gip di Milano dispone gli arresti domiciliari per il sindaco di Opera Antonino Nucera, 49 anni, nativo di Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria), per la capo dell’ufficio tecnico comunale di Opera O.R.G., e per gli imprenditori G.M. e G.C., titolari di un’impresa con sede a San Zenone, e R.B., a capo di un’impresa con sedi a Messina e in provincia di Varese.
Disposti inoltre una misura interdittiva (divieto di esercitare attività professionali e imprenditoriali) nei confronti di un architetto bresciano consulente del Comune di Opera e progettista di fiducia della Locate District (società proprietaria dell’outlet “Scalo Milano” di Locate di Triulzi (MI), e il sequestro preventivo della somma di 40mila euro a carico dei pubblici ufficiali indagati, nonché di due autocarri che si ritengono utilizzati nella commissione di reati ambientali.
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