Interrogatorio per il sindaco di Lodi Simone Uggetti

Quasi due ore di interrogatorio nel carcere di San Vittore per il sindaco di Lodi Simone Uggetti, arrestato una settimana fa con l’accusa di turbativa della gara d’appalto per la gestione estiva delle piscine Ferrabini e Belgiardino in concorso con il consigliere di Astem e Sporting Lodi avvocato Cristiano Marini. I difensori Pietro Gabriele Roveda di Lodi e Francesco Mucciarelli di Milano, una co-difesa concordata dallo stesso Roveda con i familiari di Uggetti, hanno scelto la linea del silenzio e non hanno annunciato di voler chiedere, per ora, la scarcerazione al Riesame.

Il pm Laura Siani, titolare dell’indagine, è però apparsa soddisfatta dell’esito dell’interrogatorio, in cui sarebbero stati trovati ulteriori riscontri non solo alle attività di indagine iniziali ma anche a quanto emerso negli interrogatori della settimana scorsa. Tesi a scandagliare il ruolo della Wasken Boys, la storica associazione sportiva presieduta dal terzo indagato, Luigi Pasquini, ma anche quello del funzionario del Broletto Giuseppe Demuro, cui era toccato occuparsi del procedimento finito sotto accusa, dopo la rinuncia all’incarico da parte della dipendente che, temendo il coinvolgimento in illeciti, l’8 marzo si era rivolta alla Guardia di finanza.

Nel pomeriggio, nel carcere di Pavia, l’interrogatorio dell’avvocato Marini: «Ritengo che quanto dichiarato oggi faccia tranquillamente venire meno le esigenze cautelari», osserva l’avvocato Cristiano Schiavi, che difende il collega assieme all’avvocato Angela Maria Odescalchi. «Il mio assistito, riflettendo, ritiene di essersi accorto troppo tardi che il suo incontro con il sindaco riguardo alla gara poteva apparire inopportuno. In realtà pensava di avere solo un ruolo tecnico». Di fatto però, essendo consigliere di Astem, uno dei principali soci, e di Sporting, in quel momento per legge non avrebbe dovuto occuparsi dei criteri che il Comune di Lodi intendeva adottare per scegliere la società che dal 2016 al 2022 avrebbe gestito le due piscine scoperte. «L’interrogatorio è stato esaustivo, senza neppure una domanda non soddisfatta - prosegue l’avvocato Schiavi - e ritengo che abbia dato un grosso contributo alla ricostruzione della vicenda». La difesa dell’ormai ex consigliere Astem (Marini, fratello del sindaco di San Martino in Strada, si è dimesso dalla carica sia nell’ex municipalizzata sia nella Sporting) intende chiedere la scarcerazione nei prossimi giorni al gip Isabella Ciriaco, escludendo per ora l’ipotesi del Riesame. Restano per ora da definire i tempi dell’accertamento tecnico irripetibile sui computer, gli hard disk, i tablet e i cellulari sequestrati al sindaco, all’avvocato Marini e a Pasquini: il conferimento dell’incarico al perito deve avvenire alla presenza dei difensori, che possono anche nominare propri esperti. La questione dei dispositivi elettronici non è secondaria in questa inchiesta perché le intercettazioni, con un microfono della Finanza nell’ufficio del sindaco, avevano evidenziato manovre per cancellare i contenuti delle memorie.

«L’inchiesta riguarda questa gara - si limitano a ribadire gli inquirenti - e i riscontri finora non sono mancati». Non ci sarebbero invece al momento elementi tali da allargare i sospetti della procura della Repubblica di Lodi ad altre vicende che in questi anni avevano provocato numerose polemiche riguardo ad alcune scelte del Broletto. E neppure un disegno di affidare le estive a Sporting per ripianare le passività della piscina coperta da 13 milioni sarebbe emerso in modo palese.

Intanto l’inchiesta sulla nuova piscina della Faustina sarebbe arrivata a un punto fermo: due indagati, imprenditori non di Lodi, per l’ipotesi di frode in pubbliche forniture relativamente ad alcuni arredi. Che non avrebbero avuto, è emerso da analisi documentali, le caratteristiche richieste da chi li aveva commissionari per conto del Comune di Lodi, trattandosi di un project financing. Inchiesta aperta ma arrivata a un punto fermo e senza il coinvolgimento di dipendenti o amministratori del Broletto. Alcuni degli arredi consegnati alla Faustina sarebbero anche stati di seconda mano.

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