Basta ipermercati aperti la domenica. E soprattutto basta aperture selvagge, senza accordi. I comuni e la provincia dovrebbero intervenire direttamente e mettere dei paletti. A dirlo sono i rappresentanti della categoria commerciale di Cgil, Cisl e Uil che hanno organizzato un attivo per domani venerdì 29 giugno, dalle 9.30 alle 12.30, presso la Camera del lavoro, in via Lodi Vecchio. In questa sede, i sindacati puntano a coinvolgere i delegati delle grandi aziende commerciali perché sollevino il problema all’interno e convincano i loro direttori a sedersi a un tavolo per sentire le ragioni dei sindacati. «Il decreto salvaItalia del governo Monti - commenta il segretario della Cgil Domenico Campagnoli - arriva in un periodo recessivo e non breve, di riduzione dei consumi. I dati che abbiamo sui guadagni domenicali e che diffonderemo venerdì, non sono positivi. Deve esserci un equilibrio in ogni provincia tra ipermercati, supermercati e negozi di vicinato. Deve esserci una programmazione. Nel Lodigiano, non c’è stata programmazione, ma aggressione disordinata, anche se tardiva perché gli ipermercati sono arrivati dopo. Lodi è stata circondata dai grandi centri commerciali. Non dico che la provincia debba imporre le chiusure, ma almeno imporre un accordo. Chiederò esplicitamente ai sindaci e al presidente della provincia di avere un ruolo di coordinamento. Spero, per esempio, che la Dechatlon, ultimo mega centro in arrivo, abbia uno spazio di consumo». «Le aziende sono assenti - lamenta il segretario provinciale della Filcams Cgil Angelo Raimondi -: sono venute all’incontro in provincia e hanno messo sul tavolo un paio di dati, per giunta incompleti. Noi vogliamo tutelare la gente che lavora». «A quell’incontro - dice Sonia Curti, segretario Fisascat della Cisl - i commercianti che si sono presentati hanno detto che volevano fare la sperimentazione di un anno e che i dati in loro possesso confermavano un incremento di fatturato, a fronte però di nessun aumento di assunzioni. Vogliamo informare, in questo attivo, i nostri delegati. Ci sono le domeniche, ma c’è un contratto che parla di non più di 25 domeniche all’anno di lavoro». A essere presenti saranno i rappresentati regionali di categoria. «Liberalizzando le aperture dei centri commerciali - commenta per la Cgil Mario Magini - Monti ha aperto un problema. La gente secondo noi, la domenica, deve andare in gita o a visitare i musei non nei centri commerciali. La liberalizzazione ha fatto un favore alla grande distribuzione a discapito dei negozi di vicinato. Tenere aperti gli ipermercati significa dare un’impostazione commerciale al giorno di riposo. Un conto è chi lavora in ospedale e presta un servizio alla persona, qui, invece, il servizio è solo al consumo. Si tratta di etica».
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