Isola Carolina, “terra di nessuno”

Il tunnel che collega l’oasi verde a via Solferino è chiuso da tempo, tra i problemi anche i graffiti

che imbrattano persino il parcheggio

L’Isola Carolina è terra di nessuno. O forse solo di “qualcuno”, anche di chi approfitta dell’oscurità per scavalcare la recinzione da viale Dalmazia ed entrale nell’oasi verde più trascurata del centro storico. «Il trattamento riservato a questo parco - si lamenta più di un lodigiano - non ha nulla a che vedere con quello destinato ai Giardini e Villa Braila».

Il problema sono i casi di incursioni notturne, che lasciano dietro di sé uno scenario di devastazione. Al mattino gli operatori trovano a volte rifiuti abbandonati, come bottiglie, cartacce e persino una scia di atti vandalici. «Ignoti entravano da un pezzo di rete che era stata divelta, sul lato di viale Dalmazia, ma ora la recinzione dovrebbe essere stata sistemata, con una limitazione delle intrusioni – spiega Davide Marchioro, presidente della cooperativa Le Pleiadi – noi gestiamo il chiosco bar dell’Isola Carolina». La struttura era stata distrutta da un maxi incendio. «Siamo stati noi ad installare il nuovo edificio – aggiunge – è già aperto da tre settimane. Noi abbiamo anche le chiavi dei servizi igienici che si trovano vicino al punto di ristoro».

Nell’area verde ci sono i giochi per i bambini, come gonfiabili, trenino e mini car. Non manca inoltre un angolo attrezzato con scivoli e altalene. L’ingresso del parchetto è stato recintato e ieri un operaio stava ritinteggiando. Si tratta di un incaricato della cooperativa sociale San Nabore. Le manutenzioni ordinarie sono state volute dal Comune di Lodi, per cercare di tenere in ordine il parco. Sui vari attrezzi sono stati anche affissi cartelli con l’indicazione di un sistema di videosorveglianza, per controllare il comportamento degli utenti. Ma le telecamere in zona proprio non si vedono.

L’immenso polmone verde in centro città ha però un gran bisogno di cura: i vialetti interni sono tutti dissestati e i maleducati spesso sono senza freno. Vicino ai cestini si notano scarti di ogni genere, che insozzano l’oasi verde cittadina, 50mila metri quadrati di terreno agricolo acquistati dal Comune nel 1953 e piantumati grazie a un contributo di Enrico Mattei, lo storico fondatore dell’Eni. Il Broletto aveva anche pensato ad un progetto di riqualificazione per il parco, ma ora il piano verrà rivisto nei suoi contenuti. E i tempi della sistemazione slittano al 2015.

«A volte - rivela un cittadino - al mattino stazionano qui dei ragazzi che fanno casino e si mettono anche a toccare i giochi dei bambini, che poi vengono ritrovati rotti».

Negli ultimi tempi le lamentele per le condizioni in cui versa il polmone verde da parte delle famiglie si sono fatte più frequenti: «Domenica ho voluto portarci mia figlia, ma dopo poco me ne sono andato - racconta un frequentatore insoddisfatto -. Questo parco ha un aspetto desolante, senza contare che i bagni sono in una condizione indecente».

A dare un’impressione generale di degrado contribuiscono i graffiti che ormai da anni imbrattano la parete del posteggio sotterraneo. Il tunnel che collega l’Isola Carolina a via Solferino è chiuso, l’ingresso è stato preso di mira dai writers, così come tutto il tragitto all’interno, per coloro che lo ricordano.

Se si sbircia attraverso i mattoni, si intravede la sporcizia. Oltre a qualche gatto solitario.

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