Kate, cancellata l’espulsione
La nigeriana ospitata a Lodi: «Un incubo finito»
La storia di Kate, ragazza nigeriana sfuggita alla lapidazione e ospitata dalle suore di Lodi, ha un lieto fine. Oggi il Tribunale di Sorveglianza di Cosenza ha decretato la non pericolosità della ragazza, cancellando in questo modo il provvedimento di espulsione a suo carico. La giovane donna, accolta dallo scorso settembre dalle suore di Sant’Anna di Lodi, ora lavora nella città del Barbarossa e quando ha ricevuto la notizia è scoppiata in lacrime.
Kate, il 5 settembre scorso è uscita, con 90 giorni di anticipo per condotta esemplare, dal carcere di Castrovillari, dopo aver finito di scontare una condanna a 4 anni e 4 mesi per un’accusa di detenzione di una piccola quantità di droga che era stata trovata durante una perquisizione, nel 2008, in un appartamento che la ragazza divideva a Roma con altre 4 giovani connazionali nigeriane. Kate ha chiesto e ottenuto asilo politico, sotto forma di protezione umanitaria, per poter restare in Italia e non essere espulsa. Nel suo paese, da dove era stata costretta a fuggire 11 anni fa, infatti, rischia di essere sfregiata con l’acido e condannata alla lapidazione per il suo rifiuto di sposare un uomo di 54 anni e di convertirsi, lei che è cristiana, alla religione islamica.
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