n Un tornado di allegria, tutto a chiazze nerobianche. La piccola Kelly ha rischiato di diventare una cavia da laboratorio ma adesso ha raggiunto sana e salva Lodi e scodinzola tra le braccia del suo nuovo padrone, Salvatore Collura.
Kelly arriva da Green Hill, la multinazionale americana che a Montichiari, in provincia di Brescia, allevava più di 2mila beagle destinati alla vivisezione. Solo l’impegno, caparbio e costante, dei volontari e delle associazioni ha reso possibile l’intervento della magistratura: oggi lo stabilimento è sotto sequestro e tutti gli amici a quattro zampe, grazie alla Lav e a Legambiente, sono stati affidati a chi desidera prendersi cura di loro. «Avevo deciso che a settembre sarei andato al canile e avrei preso un cane - racconta Salvatore, mentre Kelly beve da una ciotola rossa e le sue orecchie “formato bistecca” s’inzuppano immancabilmente d’acqua -. Un amico mi ha consigliato di fare richiesta per chiedere un cane di Green Hill, così ho compilato il modulo. Ho subito pensato “figurati se mi chiamano”, quando sono stato davvero contattato ero molto sorpreso». E così, inaspettatamente, non appena fatta amicizia con quel batuffolo a quattro zampe di soli due mesi e mezzo, Salvatore è partito per le ferie. Con Kelly al seguito, naturalmente, facendo attenzione alle sue zampine ancora delicate. Inutile dire che sia già diventata una star, e non solo in famiglia. Una star inaspettata, e un incredibile regalo di compleanno per l’operaio lodigiano, che ha festeggiato i 40 anni in compagnia di Kelly.
«Quando è arrivata non si reggeva in piedi e tremava - ricorda Salvatore -, non riusciva nemmeno a salire sui gradini. Ora salta ed è iper attiva, anche perché per lei è tutto nuovo». All’interno di Green Hill, infatti, le bestiole erano tenute in spazi ristretti, l’unica luce che potevano vedere era quella artificiale. «Ha ancora problemi con la luce del sole, infatti, l’aspetto positivo è che è potuta fuggire da lì molto presto. Il veterinario mi ha detto che è in perfetta salute, è già vaccinata e ha il microchip. La Lav ci ha lasciato alcune regole da seguire, siamo in possesso di tutte le informazioni. Per qualsiasi cosa dobbiamo avvisare le associazioni». Inutile dire che adesso Kelly si è ripresa ed è in gran forma: mangia tutto quello che trova sulla strada come ogni beagle che si rispetti («è una spazzina», commenta Salvatore con affetto), tenta di morsicare qualsiasi oggetto ed è impossibile tenerla ferma quando fiuta una traccia.
Salvatore non è l’unico lodigiano che ha aperto le porte di casa a un cucciolo di Green Hill. Dalle informazioni che ha raccolto, ci sono altre due famiglie che, una volta fatta richiesta, sono riuscite a ottenere un beagle in affidamento. Del resto, in tutto lo Stivale non ci sono stati problemi: le domande erano tantissime.
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