La Bergognone a rischio crack

Conti a rischio alla scuola d’arte Bergognone. Lo storico istituto di viale Pavia ha troppi debiti. Dalle banche è arrivato un ultimatum: poco più di un mese di tempo per restituire parte del denaro prestato. Il presidente della struttura per disabili ha lanciato l’allarme: «Abbiamo superato il fido concesso di 200mila euro e ora ci hanno chiesto di rientrare. Abbiamo un’esposizione debitoria con diversi istituti di credito - dice Angelo Frosio -. Ci hanno dato fino al termine di dicembre per mettere le cose a posto». Una situazione di crisi che ha indotto il fondatore della scuola ad uscire allo scoperto: «Facciamo appello al Comune di Lodi, alla Provincia e alla Regione. Abbiamo sempre fatto tutto con le nostre forze, senza ricevere grandi contributi pubblici. Speriamo che questo grande patrimonio di umanità, arte e cultura non vada perduto».

In viale Pavia vengono svolte tutti i giorni attività per diversamente abili, una schiera di ragazzi che sono stati ribattezzati “Folli geniali”. «Sono quasi una cinquantina gli utenti che frequentano i laboratori - continua Frosio -. Il programma parte alle 8.30 del mattino con le varie discipline (dalla produzione artistica, la botanica, la ginnastica e diverse attività creative, ndr) e prosegue fino alle 17. Molti ragazzi mangiano anche da noi. Abbiamo una convenzione con diversi ristoranti della zona per la refezione. La formazione e lo svolgimento del servizio inoltre è curato e coordinato da 7 dipendenti che abbiamo alla Bergognone e da 40 volontari che tutti i giorni ci aiutano». I progetti educativi si svolgono in un edificio moderno, che si trova in un’ampia area della zona San Fereolo.

Una realtà che rappresenta un punto di riferimento per il quartiere e per tante famiglie. «Siamo anche un centro socio educativo: dei 45 “Folli geniali” che quotidianamente ospitiamo nella struttura, ci sono 15 ragazzi che hanno anche dei progetti particolari - informa il presidente -, per questo riceviamo dei contributi dal Consorzio servizi alla persona, che coprono il 50 per cento delle spese per ogni ragazzo». In passato sono stati fatti anche importanti lavori nell’area: nel 2010 è stato inaugurato il museo dei “Folli geniali”. È una collettiva di arte contemporanea che è stata collocata in una elegante palazzina che è stata ristrutturata: all’esterno si nota una siepe di rami intrecciati alla cancellata e poi un ponticello che dà su un laghetto, fino all’ingresso della galleria. Negli anni scorsi è stato anche realizzato un altro edificio, all’interno dell’area, in modo che gli ospiti della struttura lodigiana possano anche fermarsi a dormire dopo le attività organizzate in viale Pavia. Una struttura che per essere finita ha bisogno solo delle ultime finiture.

Le sale della scuola sono state anche messe a disposizione per iniziative politiche. L’ultimo evento organizzato è la festa della Lega nord in estate. «Abbiamo dato spazio un po’ a tutti, nella convinzione che questo è uno luogo libero al servizio della città. Avevamo invitato anche Rosy Bindi in passato», sottolinea Frosio, nel ricordare la gloriosa storia dell’istituto. «La scuola è nata 38 anni fa. Prima eravamo in via Besana, poi nel 1982 ci siamo trasferiti a San Fereolo. È stata una crescita costante, grazie ad una serie di idee e tanta buona volontà - conclude - oggi siamo in difficoltà e ci vorrebbe qualche nuovo progetto creativo per andare avanti. Io sono molto preoccupato per il futuro. È stato già tutto comunicato al mio consiglio. Speriamo nell’aiuto delle istituzioni e sono comunque già pronto a lanciare nuove iniziative per tenere vivo questo importante progetto per la città, il territorio e con legami a livello internazionale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA