La cucina lodigiana ha una stella in più
Crescono a 17 i ristoranti recensiti dalla guida “Golosario”
La cucina lodigiana? Sempre più buona. Almeno secondo il “Golosario”, l’ormai tradizionale guida annuale curata dal critico Paolo Massobrio, la cui edizione 2012 allarga la “famiglia” dei ristoranti-top in provincia con qualche novità e tante apprezzate riconferme.
Saliti da sedici a diciassette, i locali più apprezzati del Lodigiano rendono innanzitutto omaggio al loro “gioiello” più celebrato: è l’Arsenale di Cavenago d’Adda, quello guidato dallo chef-prodigio Fabio Granata e che secondo la guida è «bello, proprio bello, da tornarci spesso e volentieri».
I segreti? Dalla bellezza dell’ambiente alla cortesia del servizio, senza dimenticare, va da sé, la delizia della cucina «che conquista per semplicità e ricchezza, tradizione e innovazione». Gli esempi? Numerosi, dal polpo arrostito con crema di porri ai dolci a ravioli ripieni di coniglio o faraona; il tutto per un giudizio che conferma all’Arsenale il “faccino radioso”, ovvero il massimo riconoscimento. E se Cavenago ritrova anche «la cucina genuina e il conto onesto» dell’Antica Barca, la novità del “Golosario 2012” è a Cornovecchio: qui, dove le «atmosfere del dopoguerra» e la bontà dei piatti valgono un nuovo “faccino sorridente” all’Antica Trattoria della Costa di Giampiero Morelli, entra per la prima volta in classifica con tanto di “sorriso” la Trattoria del Villaggio della famiglia Campanozzi, dove ai sapori della gastronomia regionale si affianca il tocco argentino dato da Romina Arias, moglie dello chef Antonio, speice nelle carni.
Ma i giudizi positivi, come un anno fa, svariano su un po’ tutto il territorio; capoluogo compreso, dove se la Coldana perde il “faccino” ma si guadagna comunque una citazione, a brillare con un “faccino sorridente” è La Quinta della famiglia Granata, sede della delegazione lodigiana dei sommelier Fisar e azzeccato mix tra cucina tradizionale, scelta scrupolosa delle materie prime e novità.
A sorridere, come l’anno scorso, sono anche i “faccini” del duo malerino, dove peraltro l’anatra fa da comune denominatore con il patè dell’Albergo del Sole e con il petto con le pesche al vino cotto del Leon d’Oro; e a tornare, con il suo “faccino normale” ma un giudizio decisamente positivo è anche La Colombina di Bertonico «semplice, simpatico e accogliente», nel cui menù la guida evidenzia tra gli altri uno stracotto d’asino «davvero buono. Fine? No, perché come un anno fa il “Golosario” cita altri otto locali meritevoli quantomeno di una breve descrizione, tutte trattorie e tutte confermatissime: sono il Nuovo Faro e la Torretta di Lodi, l’Osteria del Cerreto ad Abbadia, l’Osteria Cologno a Casalmaiocco, la Vecchia Corte a Casale, l’osteria Lungoladda a Corte Palasio, la trattoria i Bocchi a Comazzo e la trattoria del Cacciatore a Tavazzano. Nel segno di un Lodigiano sempre più “goloso”.
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