La donna aggredita: «Chi sa parli»

Dopo il misterioso episodio avvenuto domenica

in un parcheggio vicino alla via Emilia, la vittima cerca possibili testimoni per le indagini della polizia

«Se qualcuno ha visto non stia in silenzio». Lancia un accorato appello la vittima di un’aggressione avvenuta domenica sera, verso le 21 nel parcheggio vicino alla via Emilia, a San Martino in strada. La donna, un noto architetto lodigiano (D. S. le sue iniziali), era appena uscita dalla palestra ed è stata travolta dalla furia di un misterioso assalitore. Che l’ha presa per il collo, tentando di strangolarla e colpendola con un pugno. Il violento è poi fuggito di corsa, senza lasciare tracce.

Decisamente sconvolta, l’architetto è andata al pronto soccorso per farsi medicare ed è stata dimessa con dieci giorni di prognosi. Si è già rivolta alle forze dell’ordine per denunciare quanto successo, ma in quel punto non ci sono telecamere. Molto utili potrebbero quindi essere le testimonianze, di persone che potrebbero aver notato comportamenti insoliti domenica sera, nel parcheggio sulla statale.

Gli elementi raccolti potrebbero essere utili per fare luce sul mistero di questo episodio. Lo ha ribadito in modo chiaro anche l’avvocato Gianluca Maglio del foro di Lodi, che assiste D. S. «Pur non avendo avuto contezza di chi ha attentato alla sua vita, lei da tempo sente di essere seguita nei suoi spostamenti – sottolinea il legale – ed è fortemente preoccupata per la propria incolumità, vista l’escalation dei casi di cronaca che riguardano le donne».

Già in passato l’architetto aveva presentato denuncia per stalking nei confronti del suo ex compagno, un noto agente immobiliare di Lodi, ma al momento non ci sono elementi per ritenere che le due vicende siano correlate. «Da oltre un anno sono perseguitata dal mio ex compagno. Ormai non vivo più – riferisce la 44enne -. Questa situazione sta avendo degli effetti pesanti sul mio stato di salute». Tra l’altro su quel procedimento giudiziario per persecuzioni continuate è già stato comunicato l’avviso di chiusura indagini. In passato era stata applicata anche una misura cautelare ai danni del denunciato (poi revocata per decorrenza dei termini).

Rimane invece un “giallo” quanto successo alle porte di Lodi domenica, che ha creato così grave allarme. Già nei giorni scorsi lo studio da professionista della vittima era stato danneggiato, erano state rotte le finestre degli uffici di via Defendente vicino al tribunale di Lodi. Un atto vandalico che genera degli altri sospetti, che dovranno essere chiariti da parte delle forze dell’ordine. Sul posto dell’aggressione erano arrivati i carabinieri della stazione di Cavenago, mentre la pratica delle indagini è passata quindi alla questura. «Esprimo viva preoccupazione, perché questa situazione è molto grave – aggiunge l’avvocato Maglio –, sono certo che la magistratura farà tutto il possibile per evitare delle conseguenze alla vittima».

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