
(Foto di Ribolini)
POLITICA Settimana scorsa a Fombio la riunione del Patto per il Nord
Lodi
L’addio alla Lega del sindaco di Massalengo Severino Serafini non scuote le gerarchie del partito, ma suscita sentimenti forti in molti lumbard, sia per l’amicizia sia per i temi toccati nel suo messaggio di commiato. Non sembrano esserci in vista altre defezioni rilevanti, ma il mal di pancia lodigiano nei confronti della gestione del partito da parte di Matteo Salvini sembra essere all’apice, tra rassegnazione e fai da te. Il passo di lato di Severino Serafini non ha colto di sorpresa. Da tempo le sue posizioni critiche erano note, e così la sua insofferenza. In pochi però si aspettavano che potesse arrivare a una decisione tanto netta. Il suo messaggio su Facebook raccoglie commenti favorevoli anche di volti noti dei lumbard storici, come l’ex assessore provinciale Matteo Boneschi da tempo critico e lontano dal partito, e anche qualche like di amministratori attuali, la consigliera Eleonora Ferri di Lodi, l’assessore Romina Capelli di Casale. Più attestati di stima e amicizia che proclami politici, ma comunque significativi. Il suo addio, del resto, fa il paio con l’altro scossone arrivato dieci giorni fa alla riunione di Fombio del Patto per il Nord, quando c’era anche Enrico Sansotera, attuale presidente del consiglio comunale di Codogno ed ex consigliere provinciale. Proprio il gruppo che richiama il primato politico del Nord è particolarmente attivo nel contattare amministratori ed ex amministratori lumbard fuoriusciti o ancora dentro ma in rotta di collisione. Serafini non abbraccerà il gruppo promosso da Paolo Grimoldi, che ha trovato il coordinatore in un altro ex di lusso come Flavio Parmesani, già sindaco di Casale ed ex segretario provinciale. E nessun altro amministratore leghista di peso sembra pronto a farlo. Contatti però ci sono stati, a Castiglione come a Tavazzano, dove si parla con insistenza di un avvicinamento dell’ex sindaco Francesco Morosini.
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