La pista ciclabile Lodi - Zelo è sempre piena di “magagne”
Guard rail rovinati, segnaletica sbiadita e passaggi a ostacoli
La costruzione del nuovo marciapiede lungo l’abside della chiesetta di San Grato, pochi mesi fa, ha ristretto la carreggiata, costringendo persino a togliere la linea di mezzeria, perché di fatto due automobili faticano a passare contemporaneamente: è così che si entra nella sp 16, che conduce da Lodi a Zelo. Una strada molto battuta che attraversa tutto l’Alto Lodigiano e che presenta numerose criticità fin dal suo inizio. «Il marciapiede va bene, ma non è segnalato, le macchine lo evitano all’ultimo» segnala una donna, residente a pochi passi dalla strada, invitando poi a proseguire lungo la ciclabile. Quando è stata costruita, era un fiore all’occhiello del Lodigiano, ma col tempo il guardrail di legno che protegge i ciclisti è marcito e crollato in più punti, conferendo al tutto una sensazione di abbandono. Non per niente, la maggior parte dei ciclisti pedala tranquillamente sulla carreggiata, dove le automobili spesso passano a gran velocità sfiorandoli senza cura.
Vista la situazione del legno, per rifare il passaggio ciclabile sopra la Muzza è stato scelto un ponte d’acciaio inossidabile, che dovrebbe garantire sicurezza e longevità. Ma è proprio all’intersezione con il canale che si rende evidente uno dei problemi peggiori della provinciale: purtroppo, infatti, è vittima dell’inciviltà di chi continua ad abbandonare rifiuti. Il parcheggio accanto alla Muzza è totalmente riempito di rifiuti, abbandonati intorno ai cestini o direttamente tra gli alberi, rovinando così un bell’angolo di natura che, in tempi normali, era sfruttato per passeggiate e pic nic. Ma gli abbandoni di rifiuti non si limitano al parcheggio: anche più avanti, si vedono sacchetti buttati nell’erba, e un’infinità di mascherine sparse qua e là.
Nuovi mali e vecchi problemi affliggono quindi la strada, che deve fare i conti con una segnaletica spesso inadeguata: sull’asfalto, in molti punti, sono praticamente scomparsi i segnali di precedenza e addirittura gli attraversamenti pedonali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA