La scomparsa di Antonio Saletta, Sant’Angelo perde la voce della Storia
L’ex assessore aveva 86 anni: il ricordo di un uomo poliedrico e di grande cultura. Giovedì i funerali
Non ha mai smesso di appassionarsi e di essere curioso, fino all’ultimo giorno. Di lasciare pagine di storia di Sant’Angelo e non solo: parole giustapposte con il rigore del ricercatore e la sensibilità di un animo ricco di umanità, capace di grandi slanci, di un’innata capacità di mettersi in relazione con l’altro, condividendo passione e conoscenze. Sant’Angelo perde la voce della Storia e dice addio ad Antonio Saletta, anche ex assessore alla cultura e all’istruzione per due mandati - con il sindaco Pasetti - negli anni Ottanta e punto di riferimento del panorama culturale della città, ma anche della parrocchia.
Saletta è mancato nel pomeriggio di martedì, a 86 anni, all’ospedale Maggiore di Lodi, dove era ricoverato da qualche giorno per un aggravamento delle sue condizioni di salute. Lascia la moglie Rosalinda, i figli Roberto e Adriano e un grande vuoto nella comunità in cui si è distinto per tutta la vita. Ex tipografo - aveva lavorato a lungo a Milano - , al lavoro ha sempre affiancato l’impegno civile e culturale. La storia politica nella file della Democrazia cristiana, l’impegno in amministrazione negli anni Ottanta, fondò in quegli anni anche il notiziario comunale e si battè contro le scuole differenziali per una vera inclusione dei ragazzi con disabilità.
Uomo poliedrico e di grande cultura, a Sant’Angelo fu anche il volto di centinaia di eventi pubblici e presentazioni (tanti per il vessillo Unicef), “penna” notissima e apprezzata del foglio di informazione locale Il Ponte, di cui è stato tra i più assidui redattori fino all’ultimo. Grazie alle sue parole, alle sue ricerche d’archivio e ai suoi studi, molte figure della storia locale sono state valorizzate e riscoperte. Appassionato di sport e amante della musica, fu anche spesso e volentieri sul palcoscenico, da amante del teatro, ma era anche curatore dell’archivio parrocchiale e fu tra coloro che allestirono il museo nei matronei della Basilica, insieme a don Carlo Ferrari. «Un persona a me carissima, un’anima bella per la sua umanità, la spiccata spiritualità, sempre a servizio della comunità, come memoria storica e membro del consiglio pastorale e caporedattore della Cordata» ha detto ieri monsignor Ermanno Livraghi. Parole di cordoglio sono arrivate anche dal sindaco Maurizio Villa. «Antonio Saletta lascia un vuoto enorme nella nostra comunità: una persona di grande spessore culturale che ha portato in alto la storia di Sant’Angelo, sempre aperto al dialogo costruttivo e al confronto. Per tanti è stato un maestro di vita», ha ricordato Villa che ha espresso il cordoglio alla famiglia. «Era un testimone della santangiolinità - ha sottolineato l’ex sindaco Domenico Crespi - : uomo di cultura, appassionato di storia, che lascia un grande vuoto a Sant’Angelo». Un uomo, dice Ugo Speziani, ex consigliere comunale, «che lascia una traccia indelebile nella storia di Sant’Angelo. Con le lealtà, impegno, competenza, simpatia e disponibilità: le doti dell’amico di una vita Antonio Saletta». Una città che si stringerà a Saletta e alla famiglia giovedì alle 15 per i funerali in basilica.
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