L’abbraccio del Vescovo ai missionari
Tante le testimonianze citate, conferito
il mandato a suor
Daniela Migotto che
volerà in Camerun
«La nostra preghiera scaldi il cuore e raggiunga ogni missionario e ogni missionaria lodigiana sparsi nel mondo. Sentano il calore della nostra vicinanza e siano rinnovati nella fede anche a nome nostro. Sentano che la diocesi è loro accanto e anche il nuovo Vescovo vuole esserlo». Dalla cattedrale di Lodi ad ogni angolo della terra, sabato sera la preghiera di tutti è stata chiesta da monsignor Maurizio Malvestiti, durante la veglia missionaria «Periferia, cuore della missione». «Tutti i missionari e le missionarie lodigiane sentano l’augurio affettuoso e fraterno da parte di noi tutti e la preghiera materna e sicura della Chiesa di Lodi», ha detto. E lo stesso augurio, il vescovo l’ha rivolto alla giovane suor Daniela Migotto, che nell’estate 2015 partirà per il Camerun. La religiosa delle Missionarie dell’Immacolata, cresciuta a San Fereolo e la cui famiglia abita ora a San Martino, ha ricevuto il «mandato missionario»: simbolo è stata la consegna del Vangelo in lingua francese. Un testo che il vescovo ha baciato, prima di porlo a suor Daniela, che a sua volta ha posto un bacio al Vangelo ricevuto. «Suor Daniela ci rappresenta tutti», ha detto monsignor Malvestiti, che poi ha salutato la famiglia della giovane lodigiana.
Testimonianze scritte sono arrivate da padre Giuseppe Marchesi, in Brasile da 24 anni, e da Valeria Spelta, in Cambogia, mentre un regalo è giunto per ciascuno: minuscole bamboline realizzate a mano dalle donne del Perù. Erano invece presenti personalmente don Davide Scalmanini e don Marco Bottoni, fidei donum rispettivamente in Niger e Uruguay. «L’ultima ricerca dice che il Niger è un luogo dove è meglio non nascere - ha affermato don Davide, citando alcune cifre -. Io sono una periferia della periferia e spero che il Signore mi aiuti a riconoscerlo ovunque mi vorrà». Don Marco ha invece donato a monsignor Malvestiti una maglietta del gruppo giovani della sua parrocchia, in Uruguay. «È una Chiesa che ha bisogno - ha dichiarato -. In diocesi siamo quindici preti e tre parrocchie non hanno la messa settimanale». Il Vescovo ha ringraziato loro, don Luca Maisano del Centro missionario diocesano, quanti sono impegnati nell’ambito: «Ci fanno palpitare il cuore», ha detto. Per tutti ha poi aggiunto: «Gesù ci manda, attraverso la Chiesa cui ci ha affidato. Come ho già detto ai sacerdoti fidei donum, tutti abbiamo una responsabilità molto seria: quella di rendere attenti il vescovo e gli organismi diocesani alla missione. Ripeto: se non rimaniamo disponibili a questo orizzonte missionario della fede rischiamo l’asfissia spirituale. Questa sera Gesù dice ad ognuno: «Seguimi». Un «per sempre» all’amore. Non sono importanti i numeri, ma la qualità degli evangelizzatori: è questo a fare la differenza».
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