Ladri scatenati in tre scuole

Ladri scatenati prendono d’assalto tre scuole. Nella notte tra venerdì e sabato i distributori di bevande e merendine sono stati svuotati al Bassi di via Giovanni XXIII e alle medie Cazzulani di viale Vignati a Lodi, oltre che all’istituto Pandini di Sant’Angelo. La banda si è concentrata sul cambia monete e sugli incassi dei distributori. Neanche l’allarme, in funzione al Bassi e al Pandini, ha impedito ai ladri di scassinare le macchinette. Il bottino però è stato magro. La ditta Bruschi di Codogno, infatti, aveva appena provveduto a svuotare il contenuto dei distributori. Il danno maggiore è stato quello arrecato alle infrastrutture scassinate dai ladri per introdursi all’interno delle tre scuole.

La preside del Cazzulani Giusy Moroni non è meravigliata. «Ogni tanto capitano questi furti - commenta -, le porte antipanico sono facilmente attaccabili. La presenza del custode non è sufficiente. In casi come questo è impossibile accorgersi. Diventa importante la sua presenza in casi gravi, per esempio se scoppia un incendio. L’unico deterrente sarebbe installare delle telecamere».

Nella scuola di via Vignati i ladri hanno svuotato le cassette di tre macchinette, ma ad utilizzarle sono soltanto i docenti ed erano appena state svuotate.

Nella sede distaccata del Bassi, in via Giovanni XXIII, invece, i ladri si sono diretti sul distributore dei panini, quello delle bibite e il cambiamonete collocati all’ingresso. «In questo anno scolastico è già la terza volta che succede - commenta il preside Corrado Sancilio -; gli altri anni succedeva al massimo una o due volte. L’allarme è suonato e gli agenti dell’Ivri sona arrivati subito, ma ormai i ladri, già esperti, avevano fatto in tempo a scassinare i distributori e a svuotare il contenuto in soldi, poca roba a dire il vero, visto che anche nel nostro caso la ditta aveva appena provveduto a ritirare il denaro. Al mattino seguente i gestori si sono attivati subito per ripristinare le macchinette». Di togliere le macchinette non se ne parla. «Io sono arrivato 12 anni fa e le macchinette erano già lì - aggiunge il dirigente -. Gli assalti dei ladri sono sempre in via Giovanni XXIII. La sede, collocata davanti alla questura, è stata coinvolta al massimo una o due volte. I ladri, venerdì notte, sono entrati dalla parte esterna, una strada chiusa, più isolata quindi rispetto all’ingresso principale». Anche al Pandini di Sant’Angelo non è il primo furto di questo tipo. «In due o tre anni - spiega il preside Antonio Posata - è almeno la quarta o quinta volta che succede. L’allarme suona, ma in 15 minuti i ladri riescono a fare tutto, poi approfittando della collocazione della scuola, in aperta campagna, si danno alla fuga. I ladri hanno forzato la porta antipanico posteriore e hanno scassinato 4 delle 8 macchinette. Anche nel nostro caso sono maggiori i danni strutturali rispetto al bottino».

Cristina Vercellone

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