Anche nella città del Barbarossa, feudo del vicesegretario nazionale Pd Lorenzo Guerini, si fanno le “larghe intese”. Come a Roma, dove il premier Matteo Renzi (Pd, ovviamente) guida un esecutivo allargato al centrodestra. Un copione che i lodigiani conoscono bene, con tutte le distinzioni del caso, e che è diventato un caso nazionale: anche «l’Espresso» ha deciso di occuparsene, sottolineando l’“affettuoso benvenuto” che il Pd ha dato al nuovo assessore ai lavori pubblici Sergio Tadi, ex capogruppo berlusconiano.
Una settimana di fuoco
Ecco il riassunto di una settimana particolarmente movimentata sul fronte politico: il sindaco Simone Uggetti, di fronte alle dimissioni dell’assessore Enrico Brunetti, ha scelto come suo sostituto Sergio Tadi, candidato sindaco del centrodestra nel 2010 e candidato civico nell’ultima tornata.
Una mossa “benedetta” dal Pd cittadino, anche se tra le polemiche: una parte della base, infatti, contesta la decisione. Come risultato, Sel è uscita dalla maggioranza e Lodi comune solidale ha contestato il rimpasto. Uggetti ha giustificato quanto avvenuto come una grande opportunità per la città, definendola una “convergenza civica”.
Il Nuovo centrodestra sostiene di non aver avanzato nessuna richiesta, ma in molti ritengono che a fine estate avverrà ufficialmente l’ingresso nell’esecutivo.
Guerini regista occulto?
Guerini regista dell’“operazione Tadi”? Secca la smentita del sindaco Uggetti: «La tesi lanciata dalla coordinatrice regionale di Sel secondo cui la nomina ad assessore di Sergio Tadi rappresenta una “sperimentazione in chiave locale delle larghe intese”, attuata a Lodi in quanto città del vicesegretario nazionale del Pd, è stata oggi persino ripresa da qualcuno, come se una cosa già all’apparenza così inverosimile potesse avere qualche fondamento. Al riguardo, vale giusto la pena di sottolineare che si tratta di un’idea che al limite avrebbe potuto strappare un sorriso, se almeno fosse stata costruita con un po’ più di fantasia».
I 5 stelle vanno all’attacco
I “grillini” si chiedono se i registi dell’intera operazione abbiano o meno il coraggio di spiegare in un incontro pubblico il rimpasto. Soprattutto, però, invocano le dimissioni del sindaco Uggetti.
«Siamo veramente disgustati da questo modo di fare politica - dichiara Luca Degano, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle -. Disgustati soprattutto per la mancanza di rispetto che gli artefici di queste manovre hanno dimostrato nei confronti di chi li ha votati. Disgustati sia dalla scelta che ha fatto il sindaco, le cui motivazioni mi sembrano di poco senso e di molta circostanza, sia dal comportamento del neo assessore Tadi, in totale contrapposizione con il proprio mandato elettorale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA