Giuliana Cominetti sostiene che il Pd si sia spostato sempre più a sinistra, una sinistra radicale ed estrema. È così? «Credo che del centrosinistra si debbano occupare quelli che sono del centrosinistra - dichiara Lorenzo Guerini, interpellato ieri al telefono dopo l’ultima uscita della Cominetti -, chi ha fatto il “salto della quaglia” si occupi del suo schieramento». E aggiunge: «Con tutto il rispetto e la stima per la Cominetti, ognuno fa le scelte che ritiene più opportune, poi si porta dietro le sue responsabilità. Non mi metto a discutere delle decisioni, ma invito a non inventarsi cose che non stanno nè in cielo nè in terra».
L’ex sindaco risponde al suo vice che, stando a indiscrezioni più o meno ufficiali, correrà alla conquista del Broletto insieme agli avversari di centrodestra. Candidati imposti dall’alto e logiche di partito “vecchie”, dalle quali prendere distanza. Sono queste le accuse della Cominetti, che dice d’ispirarsi a ideali di moderato riformismo: «Se c’è un partito che con le primarie ha rinnovato il 70 per cento dei deputati, quello è il Pd - afferma Guerini -. A livello locale alle primarie hanno partecipato 3.200 persone e chi voleva poteva candidarsi. Sul riformismo, quando vogliamo fare un dibattito sul suo significato, non ci sono problemi. A Lodi il governo di centrosinistra ha tenuto conto di tutte le sensibilità».
Cosa pensa Guerini di un centrodestra che si candida con il suo ex vicesindaco? «Sono contento, vuol dire che abbiamo amministrato bene, visto che hanno scelto una persona che con noi ha condiviso dal primo all’ultimo punto». Le bordate arrivano però anche dal segretario cittadino del Pd, Damiano Rossi: «Non ci sono motivazioni programmatiche o politiche a sostenere questo cambio di casacca della Cominetti. Appaiono essere semplicemente questioni di pura ed esclusiva opportunità personale. Le sue parole rendono evidente la debolezza di questo centrodestra che, dopo non aver mai fatto proposte per la città, si trova adesso a sostenere un candidato che fino all’altro ieri era nello schieramento avverso, rivestendo peraltro non un ruolo qualsiasi, ma quello di vicesindaco. Il sostegno del Pdl a Giuliana Cominetti non lascia dubbi sulla totale assenza, nel centrodestra, di figure autorevoli cui affidare la guida di uno schieramento».
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