Lettera torna al mittente. Dopo un anno

Nuovo incredibile caso alla Poste, vittima l’Anmic di Lodi

Questa volta i guai di Poste Italiane colpiscono l’Anmic di Lodi, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili. Quando il presidente provinciale Enrico Agosti si è visto recapitare al mittente, lo scorso 14 dicembre, una lettera inviata più di un anno fa deve avere sgranato gli occhi per la sorpresa, anche perché sulla busta era comparsa la scritta “sconosciuto”, ovvero: il destinatario non esiste. Peccato che si trattasse di un invito speciale per poter partecipare al quarto congresso provinciale. L’episodio, definito dai diretti interessati “per usare un eufemismo un disservizio che ha dell’incredibile”, in realtà è solo l’ultimo di una lunga serie.

L’invito restituito al mittente un anno dopo

«La cattiva gestione di Poste Italiane provoca disagi insopportabili all’associazione ma anche a tutti i cittadini del Lodigiano - afferma il presidente Agosti -, questo è solo l’ultimo in ordine di tempo ed è capitato proprio alla nostra sede. Il 14 dicembre, infatti, ci è stato restituito da Poste Italiane, con la scritta “sconosciuto”, nientemeno che l’invito inviato a un nostro associato della provincia di Lodi, un iscritto che era stato invitato a partecipare al quarto congresso provinciale 2010, quello dell’anno scorso! Lo avevamo spedito tramite Posta Target all’inizio di novembre 2010».

L’Anmic deve gestire anche i problemi sul fronte del pagamento di bollettini e vaglia. «Facciamo notare che, per un tortuoso “giro dell’oca”, subiamo sistematicamente gravi ritardi nel recapito dei vaglia e bollettini postali annessi - aggiunge Agosti -. Infatti, il versamento effettuato nel Lodigiano per l’Anmic dai nostri associati, prima di ritornare a Lodi passa per il Centro unificato automazione servizi di Venezia. Pensate voi che ritardi che accumuliamo nelle riscossioni, senza contare le “strane” scomparse di molti di essi. Non abbiamo più parole e siamo molto preoccupati per le spedizioni Posta Target in essere. Andranno a buon fine?».

In questi giorni fuori dagli uffici postali di via Fascetti “resiste” il presidio organizzato dai sindacati che a livello nazionale hanno aperto una vertenza nei confronti dell’azienda. La protesta, che ormai continua da mesi, è partita per chiedere l’assunzione di personale, l’arrivo di portalettere e impiegati potrebbe portare dal loro punto di vista una boccata d’ossigeno. Cisl, Uil, Confsal e Ugl nelle scorse settimane hanno puntato il dito contro la disorganizzazione interna e le difficoltà dei lavoratori, i quali spesso non hanno gli strumenti adeguati a disposizione per svolgere i propri compiti. Un altro dei problemi sollevati dalle organizzazioni sindacali riguarda la chiusura improvvisa di sportelli e uffici, una situazione che mette in difficoltà gli utenti. Per tutti questi motivi, fino alla fine del mese continuerà lo sciopero degli straordinari.

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