Gli animatori del Grest 2012 con i loro educatori, appartenenti alla parrocchia di Santa Maria Addolorata, hanno esposto in una lettera il proprio punto di vista su quanto è accaduto.
«Siamo ragazzi e ragazze di sedici e diciassette anni - scrivono - e per quanto riguarda domenica sera neanche noi comprendiamo come una partita di calcio che dovrebbe essere un occasione di divertimento, gioco e spensieratezza possa trasformarsi in uno spettacolo di violenza. Domenica sera mentre determinati personaggi erano impegnati a rovinare un’occasione creata per far divertire e per stare insieme, la nostra preoccupazione è stata quella di evitare ai bambini questa dimostrazione di superficialità e violenza. Abbiamo preso tutti i piccoli presenti e nonostante lo spavento generale abbiamo cercato di non far percepire loro alcuna tensione».
«Non scriviamo questo - continua la lettera - per ricevere congratulazioni o complimenti, perché non abbiamo fatto niente di diverso da quello che il nostro ruolo di animatori ci chiede, ma per far capire che è questo che facciamo tutti i giorni. L’oratorio di Revellino è un luogo dove i bimbi, ragazzi e adulti possono stare insieme in armonia, senza alcun problema. Noi, ragazzi di Revellino lavoriamo e ci impegniamo per rendere il nostro oratorio un posto migliore; ma non è sempre facile. Questa lettera serve a dimostrare che non è sufficiente una cosa del genere per distruggere ciò per cui noi insieme ai nostri educatori lavoriamo con gioia e impegno da tanto tempo. Noi come animatori e ragazzi siamo indignati per quanto è stato creato domenica sera, dove una festa è stata trasformata da persone incivili e maleducate».
«È giusto informare la gente di ciò che succede - conclude la lettera - ma ci sembra altrettanto giusto dare conto all’altra campana, la nostra voce, la voce di ragazzi semplici che non vogliono vedere distrutto il proprio oratorio da manifestazioni di ignoranza, incapacità e stupidità. La gente deve sapere che non è il nostro oratorio che organizza spettacoli di violenza, ma personaggi stupidi che non capiscono il senso vero dello stare insieme e che hanno cercato di rovinare il nostro duro lavoro e l’armonia dell’oratorio. Grazie al buon senso che fortunatamente rimane in tante persone l’oratorio continuerà ad andare avanti sempre più convinto. Pensiamo che la risposta migliore ce l’abbia data un bambino di soli 6 anni, Martino che nello scompiglio generale ha detto: “Io non ho paura, noi siamo più forti perché abbiamo Dio nel cuore”. Forse hanno da insegnare più loro di certe persone con i loro assurdi spettacoli di violenza. Questa frase faccia riflettere e provochi nelle persone che hanno compiuto questi atti ancora più vergogna».
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