«L’impegno sociale e antifascista di Lina Cattaneo»

Il ricordo di tracciato da Gianni Piatti, già senatore della Repubblica, lo scorso 24 settembre al cimitero di Riolo

«Cara Lina, ti salutiamo oggi per l’ultima volta, insieme alle tue amatissime figlie Olga e Fiamma e al tuo adoratissimo Diego e agli amici e amiche che ti hanno conosciuta e stimata, ringraziandoti per l’amicizia che ci hai dato che ha sicuramente arricchito ciascuno di noi.

Che cosa ci hai detto con la tua vita, con il tuo esempio e con la tua testimonianza? Anzitutto che bisogna essere leali e sinceri: nelle relazioni, nei rapporti umani, tu volevi la franchezza e la trasparenza; non amavi le “zone grigie” e non amavi le ambiguità. La sincerità e la lealtà che tu avevi imparato probabilmente nel dopoguerra, ben memore delle battaglie antifasciste e dei sacrifici di tanta povera gente, erano per te, e lo sono stati sempre e per tutta la vita, l’ideale principale. Falsità, ipocrisia, doppiezza erano da te respinte istintivamente ed anche nei rapporti personali, pur aperta e gioiosa e pronta a fare amicizie, sapevi privilegiare i rapporti con le persone che stimavi e che meritavano fiducia.

Non ti è mai mancata la voglia di denunciare ingiustizie, di criticare chi abusava del proprio potere, ma l’altro bene prezioso che ci hai insegnato è stata la ricerca costante della dignità delle persone. Le persone, per essere veri cittadini, devono manifestare liberamente il loro pensiero, ma devono anche “fare”, essere responsabili, avere una vita che esprima la propria dignità.

Penso al tuo lavoro di sarta che hai fatto per tutta la vita, da quando facevi la “piccinina” a quando sei diventata bravissima e ricercata da clienti affezionati. Un lavoro che ti ha permesso di crescere la tua famiglia nonostante la scomparsa prematura di tuo marito.

Fu così per tantissimi operai e operaie nel dopoguerra: erano nel PCI e nel Sindacato, ma erano professionalizzati, erano bravi nei loro mestieri. Criticavano, manifestavano, facevano gli scioperi, ma sapevano lavorare e avevano una grande professionalità e questo dava loro una grande dignità, dignità che tu hai conservato in tutta la vita anche nei momenti più difficili, quando la sofferenza colpiva la tua autonomia, aiutata con amore dalle tue figlie

Sei stata, infine, una militante appassionata. Era il tuo carattere: le cose che facevi, le facevi bene, credendoci, con passione. Militanza significa volontariato: ricordo quando segnalavi i problemi della città bassa a partire dal diritto alla casa e quando chiedevi ai nostri assessori di intervenire sui problemi sociali di numerose famiglie passando loro dei fogliettini con i nomi delle persone che stavano in situazioni disatrose.

Sei stata sempre presente in tutte le manifestazioni antifasciste, in particolare a quelle del 25 Aprile, che hai fatto anche in carrozzella negli ultimi anni, ben consapevole, e lo dicevi, che la libertà conquistata contro il fascismo, non è data una volta per sempre e deve essere sempre difesa e rinnovata.

Abbiamo fatto insieme molte manifestazioni, soprattutto negli anni ’70 e spesso seduti vicini sul pullman, tu mi interrogavi sui problemi sociali e politici, mostrando grande curiosità e voglia di conoscenza.

Ho ricordato alcuni valori cari a Lina e che Lina ha saputo diffondere e trasmettere ed alcune sue qualità. Quello che emerge dalla sua vita è che Lina, questi valori li ha conservati e li ha diffusi, li ha rinnovati dimostrando sempre una grande coerenza con le proprie idee e per questo la ringraziamo.

Oggi ti salutiamo, Lina, ma i tuoi valori, la tua ironia, la tua volontà di combattere le ingiustizie, la tua umanità, le ricorderemo sempre».

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