L’insurrezione di Milano e la fine del lungo inverno

25 Aprile - Festa della Liberazione

«A TUTTI I COMANDI ZONA. Comunicasi il seguente telegramma: ALDO DICE 26 x 1 Stop Nemico in crisi finale Stop APPLICATE PIANO E 27 Stop Capi nemici et dirigenti fascisti in fuga Stop Fermate tutte macchine et controllate rigorosamente passeggeri trattenendo persone sospette Stop Comandi zona interessati abbiano massima cura assicurare viabilità forze alleate su strade Genova-Torino et Piacenza-Torino Stop».

È questo il testo del telegramma diffuso il 24 aprile 1945 dal Comitato di Liberazione Nazionale,

con l’indicazione del giorno [26] e dell’ora [1 di notte] in cui dare inizio all’insurrezione: insurrezione che è anticipata al giorno precedente, il 25 aprile, data che dall’anno successivo è festa nazionale.

All’inizio del 1945 è evidente che la Germania perderà la guerra, anche in ragione della superiorità delle forze alleate, ma il contributo delle formazioni partigiane (costituite da “patrioti” o da “ribelli”, a seconda dei punti di vista) è determinante. Nei primi giorni di aprile, le brigate di montagna iniziano la discesa in pianura, liberando valli e paesi, per unirsi ai Gruppi e alle Squadre di Azione Patriottica che operano nelle città, assaltando caserme e presidi tedeschi e fascisti e, soprattutto, fermando il lavoro nelle fabbriche. La Resistenza trova espressione nella lotta di operai e operaie delle fabbriche milanesi e torinesi, ancora prima della caduta del fascismo: i grandi scioperi del marzo 1943 testimoniano un antifascismo di massa, possibile proprio a partire dai luoghi che la dittatura aveva mortificato, comprimendo i salari e negando i diritti, rendendosi complice del nazismo nell’avviare alla deportazione uomini e donne colpevoli di aver manifestato contro la guerra e contro l’occupazione nel marzo 1944.

La Lombardia e Milano si segnalano dunque per la straordinaria partecipazione popolare e operaia alla lotta di liberazione, con le fabbriche divenute vere e proprie basi partigiane.

Alle 6 del mattino del 23 aprile il compartimento ferroviario del milanese inizia lo sciopero che porta all’insurrezione generale. La liberazione di Milano, iniziata il 25 aprile, ha straordinario valore simbolico: rappresenta la fine della guerra e l’affermazione di una nuova legittimità, non più clandestina, che vittoriosamente si sostituisce a quella fascista.

Il lunghissimo inverno tra il 1944 e il 1945, finalmente, è finito.

* presidente Istituto lodigiano per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea

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