Un’altra vittima strappata troppo presto alla vita, in questa maledetta terra dei tumori. È quella di Cristiano Cazzamali, “Cri” come lo hanno salutato ieri su Facebook i tanti amici del lodigiano scomparso nelle scorse ore a soli 38 anni. Trentotto anni, lui che da istruttore di palestra al benessere suo e degli altri aveva dedicato buona parte della sua vita, e che con spirito forte e persino autoironico aveva affrontato una lunga battaglia contro un male incurabile, sostenendo chi gli stava attorno e soffriva con lui. Cristiano il “guru”, o il “grande guerriero” come lo descrivono sulla bacheca del social network coloro che l’hanno conosciuto, gli hanno voluto bene e che ne ricordano le tante virtù, dal sorriso alla “grande lezione di vita” che ha saputo lasciare in eredità a chi oggi ne sente già la mancanza. «Non è retorica, ma mi ritengo fortunato e onorato ad aver incontrato una persona dalla statura morale gigantesca - ricorda Marco Piergianni, responsabile della palestra dello Sporting Isolabella, dove Cristiano ha collaborato per circa 20 anni -. L’ho conosciuto 10 anni fa, quando lui era già qui, e sono stato introdotto come non capita spesso. Aveva un rapporto con le persone squisito, grandi capacità tecniche e una straordinaria disponibilità verso gli altri». Amante dei motori, con una «cultura superiore alla media» e sempre sorridente, Cristiano Cazzamali ha lasciato tantissimi amici. La famiglia, da mamma Ada a papà Enrico fino al fratello Carlo, è stata sommersa da un abbraccio oltre la comprensione, e ringrazia tutti: «Era una persona speciale, in tutti i sensi», ricorda la madre. Don Andrea Prina, parroco della chiesa di Santa Maria Addolorata dove venerdì mattina alle 9 si tengono i funerali, ne sottolinea «la grande dignità, il grande coraggio e la voglia di vivere» mostrati nella sofferenza del male. Un male che ne cancella la vita, ma non la lezione, né il ricordo: quelli sì, eterni e grandi, come il suo sorriso.
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