Lodi, 50mila euro di danni per l’esplosione di violenza al pronto soccorso

Il direttore generale dell’Asst Salvatore Gioia esprime solidarietà al personale e ringrazia: «Hanno protetto gli altri pazienti»

“Questa notte, intorno alle 00.30, è stato accompagnato in Pronto soccorso un paziente che, dopo pochi secondi ha iniziato a distruggere strumenti, apparecchiature e arredi nell’area di ingresso, camera calda, triage e sale interne”: è il punto che fa l’Asst su quanto successo a seguito dell’arrivo di un uomo di circa 40 anni bisognoso di cure, che all’improvviso ha cominciato a dare in escandescenze prendendosela (per fortuna) con gli oggetti e non con le persone. “I pazienti in attesa, che a quell’ora erano circa una trentina, sono stati messi in sicurezza dal personale medico e infermieristico in attesa delle forze dell’ordine e della guardia armata che ringraziamo per la tempestività con cui sono intervenuti - proseguono dagli uffici dell’Asst di Lodi - l’aggressione, pertanto, non ha causato danni fisici a nessuno dei soggetti presenti in quel momento. La normale attività del Pronto soccorso è stata ripresa immediatamente e sono stati attivate nella notte, tutte le articolazioni aziendali interessate al ripristino delle attrezzature e dei sistemi informatici.

Da una prima verifica dei danni un elettrocardiografo, due monitor e un carrello, sedie e scrivanie sono stati distrutti o severamente danneggiati così come alcuni muri e la segnaletica esterna per una spesa stimata di circa 50.000 euro per ripristinare la situazione precedente all’evento.

«Sono avvenimenti che lasciano sicuramente turbati i colleghi del Pronto soccorso coinvolti ma anche tutti noi. – commenta il direttore generale della ASST di Lodi Salvatore Gioia - Esprimiamo a loro il nostro ringraziamento per la prontezza con cui hanno saputo proteggere i nostri pazienti ed evitare anche a se stessi le conseguenze di una aggressione così violenta. Nonostante fossero tutti comprensibilmente scossi per l’accaduto, grazie alla loro capacità di reazione e alla loro professionalità non ci sono state sospensioni o interruzioni delle attività».

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