
Lodi, 83enne disabile derubato in casa
Settimana scorsa una 35enne e un’anziana hanno bussato alla porta: sapevano tutto sui pannoloni consegnati dalla Asl nella zona
(Aggiornamento ore 13 del 30 gennaio) Le forze dell’ordine intensificano i controlli dopo il clamoroso caso dell’83enne truffato dalle false addette ai servizi sociali: un giro di vite che ha già prodotto i primi risultati, con il fermo in via Michelangelo a Lodi di tre giovani donne nomadi in possesso di attrezzi per lo scasso e pronte per entrare in azione.
(29 gennaio) Prima ci hanno provato da una vicina di casa, che se l’è cavata rispondendo «noi non usiamo pannoloni» e le ha lasciate alla porta. Poi hanno suonato all'appartamento al primo piano, dove abitano un ex imprenditore di 83 anni, che non cammina più, la moglie ultrasettantenne e il figlio, che però non era in casa, e il raggiro è riuscito: due donne, descritte come una 70enne e una 35enne, sono riuscite a far sparire tutti i gioielli dalla camera da letto dei due anziani, per un bottino di ben oltre 10mila euro, compreso un prezioso orologio di firma.
Il furto in abitazione è andato in scena alle 11.45 di martedì della scorsa settimana, in un appartamento sul Passeggio, anche se la notizia è trapelata solo nelle scorse ore. «Due donne si sono presentate alla porta, suonando il campanello - racconta il figlio della coppia derubata, facendo propria la ricostruzione resa dalla madre alla polizia - e hanno chiesto se fosse già arrivata la lettera del Comune di Lodi che informava che sarebbero state fornite gratis anche le traversine per il letto, non solo i pannoloni. Hanno citato i nomi di altre famiglie della zona che effettivamente ricevono i pannoloni dall'Asl, come mio padre, si sono presentate con un’ottima parlantina e senza inflessioni dialettali, vestite in modo elegante».
Ad aprire la porta è stata la moglie dell’83enne. Dopo questo approccio e qualche minuto di chiacchierata, dapprima sul pianerottolo e poi nel locale di ingresso dell'appartamento, la visitatrice più anziana ha chiesto di poter andare in bagno, assentandosi per un paio di minuti. La più giovane intanto andava avanti a parlare di pannoloni e traversine, promettendo che presto sarebbe arrivata la nuova fornitura gratuita e facendo intendere di essere stata mandata dai servizi sociali. Poi la più anziana è tornata dai servizi, ha ringraziato e, a porta ormai chiusa, la padrona di casa è andata a controllare in camera da letto e ha fatto la terribile scoperta: non solo l'orologio prezioso, che era in bella vista, non c’era più, ma anche i cofanetti portagioie erano stati ripuliti. Non è rimasto altro da fare che chiamare il 113.
«Dopo la volante sono arrivati squadra mobile e scientifica - constata il figlio -, è stato avviato un lavoro di indagine che ritengo molto attento. Speriamo che le prendano, ho l’impressione che furti e truffe del genere si stiano moltiplicando. Chi è anziano si fida, pensa di avere davanti brave persone e sicuramente queste due sono delle professioniste. Ma come facevano a sapere chi riceve i pannoloni dell'Asl, che vengono consegnati tramite corriere privato e neppure con auto con le insegne dell'ente?». La moglie del disabile si sente in colpa: «Purtroppo bisogna essere fermi - conclude il figlio.: non aprire a nessuno. E in caso di dubbi chiamare le forze dell’ordine subito».
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