LODI “Amici animali”, l’unica risorsa se un animale selvatico rimane ferito
«Tutti si rimpallano le responsabilità: noi facciamo quello che possiamo, ma ci vogliono competenze specifiche»
Salvare gli animali selvatici, non è affatto così semplice. Parola di Amici animali, l’associazione denuncia infatti che «tutti si rimpallano le responsabilità, con il risultato che spesso si perde tempo prezioso». E le bestie muoiono. In questi giorni la squadra guidata dal presidente Angelo Bocchioli sta ricevendo numerose telefonate da parte di cittadini che s’imbattono in caprioli o cinghiali feriti, senza sapere che fare: «Continuano a chiamarci persone che trovano animali selvatici adulti o cuccioli feriti, a volte anche in gravi condizioni, oppure abbandonati dalla mamma - spiega Carmen Ansi, che fa parte del gruppo di volontari -. A quel punto, grazie anche a una sensibilità sempre maggiore, chiamano la polizia provinciale, sentendosi rispondere che sono sotto organico e non possono fare nulla. Oppure chiamano la Forestale, che dà loro il nostro numero».
L’associazione, nel ricordare la legge del ’92 che definisce gli animali selvatici patrimonio dello Stato, sottolinea di fare sempre il possibile per trovare una soluzione, tuttavia le difficoltà non sono poche: «Prima di tutto, per assistere un animale selvatico ferito ci vuole una competenza specifica, inoltre ci vogliono i mezzi, spostarli è complicato. Infine, bisogna essere autorizzati a farlo. Purtroppo, già da qualche anno, da quando le Province con la legge Delrio sono state svuotate di competenze, ci troviamo di fronte a un vuoto normativo». «Non tutti capiscono - aggiunge con rammarico Ansi – e pensano che anche le associazioni vogliano fregarsene, ma non è così».
Alcuni giorni fa, un passante ha trovato un capriolo ferito in un campo, probabilmente l’animale era stato investito. «La telefonata è arrivata a noi, abbiamo smosso il mondo. Fortunatamente è intervenuto il dottor Offer Zeira dell’ospedale veterinario San Michele di Tavazzano, il quale ha messo in salvo il capriolo. Purtroppo, l’animale è deceduto il giorno seguente, a causa del trauma cranico, si trattava di una femmina gravida. Probabilmente, se si fosse intervenuti prima, si sarebbe potuta salvare».
Gli Amici animali hanno ricevuto segnalazioni anche per piccoli cinghiali, conigli, rapaci, uccelli di diverso tipo. «In passato la Provincia aveva una convenzione con Cascina Stella, a Castelleone, ora non più. Gli animali selvatici vanno portati a Vanzago, dove si trova l’oasi del Wwf, ma non c’è nessuno che li porta. Non è stato fatto nulla per sanare questo problema. Noi, come associazione, non ci sottraiamo di certo, ma l’assistenza non può essere delegata a noi, si dovrebbe pensare almeno a organizzare il trasporto degli animali feriti a Vanzago».
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