LODI Anche i pazienti esenti che prenotano le visite e non si presentano pagheranno il ticket

La giunta regionale introduce delle misure severe per chi non disdice gli esami prenotati in caso di impossibilità a presentarsi

I pazienti che non si presentano il giorno dell’appuntamento fissato dalle strutture sanitarie pubbliche o private convenzionate per effettuare una visita medica o un esame senza una giustificata disdetta, saranno tenuti al pagamento del ticket.

Il pagamento verrà richiesto anche a coloro i quali hanno diritto all’esenzione. Lo prevede, fa sapere Regione Lombardia in una nota «il decreto legge del 7 giugno 2024, convertito in legge il 29 luglio che recita “misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie”. Nel testo sono state introdotte nuove disposizioni finalizzate a migliorare l’efficienza del sistema sanitario nazionale e a ridurre i tempi di attesa per l’accesso alle prestazioni».

«In Lombardia - ha detto l’assessore regionale Welfare, Guido Bertolaso - grazie all’intenso lavoro di recall messo in campo dalle nostre strutture e dal call center regionale, siamo riusciti a ridurre il cosiddetto ’no show’ al 10 per cento rispetto al quasi 20 per cento che avevamo registrato lo scorso anno. Si tratta di un risultato importante raggiunto anche con attività di sensibilizzazione verso i cittadini. Per arrivare a ridurre maggiormente il fenomeno possiamo ora utilizzare lo strumento dissuasivo della legge che prevede il pagamento del ticket della prestazione non annullata anche per chi usufruisce di una esenzione, la maggioranza dei pazienti. Il rispetto verso gli altri deve essere garantito: in caso io non possa andare a fare la visita o l’esame devo provvedere ad annullare l’appuntamento di modo che qualcun altro possa usufruirne, se invece non mi presento pago il ticket. Non si tratta di una ‘sanzione’ - conclude Bertolaso - ma di una richiesta di assunzione di responsabilità».

«Con una nota della Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia, inviata ai vertici delle Ats, delle Asst e degli Irccs, tutte le aziende sanitarie sono state invitate a estendere queste procedure anche ai cittadini esenti, che dovranno anch’essi corrispondere la quota di partecipazione in caso di mancata disdetta, salvi i casi di forza maggiore o impossibilità sopravvenuta».

«La cancellazione deve avvenire almeno due giorni lavorativi prima della data fissata, anche da remoto, in modo da ottimizzare le agende di prenotazione e migliorare la disponibilità delle risorse».

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