
È stato un altro anno nero per la qualità dell’aria in città.
Le polveri sottili (Pm10) a Lodi hanno superato i limiti per ben 97 giorni nel 2011, più del doppio del tetto consentito dall’Unione europea (fissato a 35 giorni). Il valore del Pm10 è anche in aumento rispetto all’andamento degli anni scorsi a Lodi: nel 2010 gli sforamenti della soglia di guardia erano stati 74 e nel 2009 erano stati 91 i giorni con valori sopra i 50 microgrammi al metro cubo, la soglia di attenzione.
Una situazione di allerta che si rileva dalle misurazioni della centralina da traffico, collocata in viale Vignati a Lodi. Le analisi sono quotidianamente effettuate dall’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpa). Sono numeri che dimostrano come lo smog nel capoluogo continui a non mollare la presa. Quello registrato nel 2011 è uno dei valori più alti degli ultimi anni: per trovare un bilancio peggiore bisogna tornare al 2007, con 134 sforamenti (nel 2008 gli sforamenti sono stati 92, nel 2006 sono stati 161 e nel 2005 sono stati 177). I mesi con indicatori di particolato più alti sono stati quelli invernali, nei quali gli impianti termici sono in funzione. Lo dimostrano i dati delle centraline, che cominciano a registrare numeri in salita per il Pm10 a partire da ottobre e fino a marzo. Per il capoluogo i mesi più critici, nel 2011, sono stati febbraio e dicembre.
Il record delle polveri è stato invece raggiunto il 13 febbraio 2011 (141 microgrammi di polvero per metro cubo d’aria), poi il primo gennaio (134 microgrammi al metro cubo) e il 3 dicembre (133 microgrammi).
A cavallo tra novembre e dicembre, si è anche verificato un preoccupante trend: 15 giorni di seguito in cui la concentrazione dello smog è salita alle stelle, per poi trovare tregua grazie alle precipitazioni. Secondo gli esperti, per queste misurazioni molto dipende dalle condizioni meteorologiche: un anno piovoso fa calare la persistenza delle polveri, mentre una stagione in cui il clima è più secco non disperde gli inquinanti.
In più la tendenza non riguarda solo una città, ma tutto un territorio e addirittura un’area della Pianura Padana. Tanto che si rilevano valori analoghi per comuni limitrofi.
In particolare già il primo giorno del 2012 è partito con il Pm10 che ha superato la soglia di attenzione: a Lodi (in viale Vignati) i microgrammi al metro cubo sono stati 117, a Tavazzano sono stati 102, a Codogno 86, a San Rocco al Porto sono stati 82. Il 31 dicembre del 2011 il limite è stato invece superato di un soffio nel capoluogo (52 microgrammi nella stazione di analisi di viale Vignati) e a Tavazzano (52 microgrammi).
Il 30 dicembre la quota raggiunta è stata di 73 microgrammi a Lodi, 71 a Tavazzano e 66 a San Rocco al Porto. Di fronte a questa “fotografia” della qualità dell’aria, l’amministrazione municipale di Lodi ha più volte invocato un intervento da parte di Regione Lombardia, per dare vita a provvedimenti coordinati tra le province lombarde, opponendosi a blocchi del traffico limitati ad una sola realtà urbana, visto che gli effetti rischiano di essere molto deboli.
Una posizione che verrà ribadita anche nel 2012, salvo situazioni di emergenza.
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