
Smog alle stelle per le vie di Lodi. L’aria è diventata sempre più irrespirabile e i livelli hanno ampiamente superato le soglie di allarme: sabato è stato addirittura raggiunto il picco di 133 microgrammi al metro cubo di Pm10, più di due volte sopra il limite consentito (uno dei dati più alti dall’inizio dell’anno). È anche il 15esimo giorno consecutivo di sforamento dei limiti di guardia, con un preoccupante crescendo delle polveri sottili.
È quanto misurato dall’Arpa, che tramite la centralina di viale Vignati scatta una “fotografia” della qualità dell’aria in città. Negli ultimi giorni i valori sono peggiorati progressivamente, tanto che dai 74 microgrammi dell’1 dicembre si è passati a sfondare ampiamente quota 100. Solo altre due volte nel corso del 2011 erano stati superati questi indicatori: l’1 gennaio (134 microgrammi al metro cubo) e il 13 febbraio (141 microgrammi). «Sono necessarie politiche di lungo periodo per abbattere lo smog - dichiara l’assessore all’ambiente del comune di Lodi, Simone Uggetti -. L’inquinamento per le polveri è un dato strutturale della Pianura padana. Si possono prendere misure di emergenza solo in caso di comprovata e grave situazione di allarme sanitario. E comunque i blocchi, per essere efficaci e non dannosi, è necessario che siano il più possibile coordinati». L’esponente della giunta Guerini ha quindi rivolto un appello al Pirellone: «Serve un coordinamento su questi temi da parte della Regione Lombardia, provvedimenti ristretti nel tempo rischiano di avere poco effetto. Ci vuole un maggiore investimento sulle politiche ambientali. Come Comune noi abbiamo fatto la nostra parte, puntando molto su risparmio energetico e incentivo alla mobilità sostenibile. Ora anche organismi che governano il territorio su più vasta scala si diano da fare».
L’alta concentrazione di polveri sottili non riguarda solo il capoluogo. In particolare sabato sono stati registrati livelli sopra il limite a Tavazzano (123 microgrammi al metro cubo di Pm10), Bertonico (107) e Codogno (111). Analoga situazione quella di venerdì, a dimostrazione che è un trend che si registra in tutto il territorio: Lodi, viale Vignati (111 microgrammi al metro cubo), Codogno (100), Bertonico (100), Tavazzano (101). Persino fuori dalla provincia di Lodi la situazione non era molto dissimile: sabato a Pavia il Pm10 aveva raggiunto i 107 microgrammi, a Cremona i 95 e a Milano (Verziere) è stata toccata la punta di 147. «Al momento non esistono rischi acuti per la salute nel Lodigiano. Gli effetti sanitari si misurano in un arco di tempo più lungo - commenta i dati Eugenio Ariano dell’Asl di Lodi -. In ogni caso i provvedimenti spettano alle amministrazioni del territorio». E Walter di Rocco, direttore Arpa di Lodi, aggiunge: «Superare questi livelli di Pm10 significa avere una cattiva qualità dell’aria, per migliorare la situazione servono provvedimenti su vasta scala, regionale o addirittura sovra-regionale».
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