Lodi: la Bielorussia non manda più i bambini di Chernobyl in Italia, arrivano quelli dell’Ucraina

Famiglie lodigiane li ospitano per un mese lontano dalla guerra

Hanno tra i sette e i dieci anni e vivono in due delle zone più martoriate del conflitto in Ucraina, Buča e Irpin’. Dal 31 maggio al 26 giugno saranno a Lodi per ritrovare il sorriso. C’è una nuova esperienza di accoglienza in partenza in città, sempre con la regia di Progetto Insieme, realtà cittadina guidata da Paolo Landi e attiva nei campi dell’accoglienza e della solidarietà sociale. Sei le famiglie lodigiane che si sono messe a disposizione per accogliere i bimbi in arrivo dall’Ucraina, con l’intento di assicurare giorni spensierati a piccoli che hanno negli occhi bombe e massacri. «Da una decina di anni avevamo un gruppo di famiglie che aveva intrapreso un percorso di accoglienza di bambini bielorussi della zona di Chernobyl, che hanno ancora influenze sanitarie negative dal disastro nucleare, per fargli respirare aria pulita e farlo mangiare sano - racconta Paolo Landi, presidente di Progetto Insieme - : con il Covid e poi con la guerra, il dialogo con la Bielorussia, alleata della Russia, si è interrotto del tutto. Si è aperto però un altro fronte e sono emerse nuove necessità, per bambini ucraini che vivono in zone molto martoriate dal conflitto».

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