Lodi: lo bocciano per quattro volte di fila dalla seconda alla terza media, il Tar lo promuove d’ufficio
Accolto il ricorso dei genitori di un 15enne che era stato costretto a studiare con compagni 12enni: «Ha una viva intelligenza e ce la farà ma gli serve un percorso di aiuto stabile»
Aveva ormai compiuto i 15 anni ma si era trovato in classe con bambini di 12 anni, perché era stato bocciato per tre volte di fila e costretto quindi a ripetere la seconda media. Nei giorni scorsi il Tar della Lombardia, appellato dai genitori, ha evitato a un adolescente lodigiano di dover ripetere la stessa classe per la quarta volta, come in un supplizio dantesco: a giugno infatti il consiglio di classe lo aveva ancora bocciato, per la quarta volta di fila, perché non aveva raggiunto la sufficienza in diverse materie. Ma, obiettano ora i giudici della quinta sezione di Milano, la fredda pagella con i suoi numeri adesso non basta più per una decisione così drastica, alla luce dell’articolo 6 del decreto legislativo 62 del 2017 e della sua interpretazione giurisprudenziale, che, scrivono i giudici, “ha introdotto una disciplina innovativa in ordine alle modalità di valutazione degli apprendimenti degli alunni nelle scuole primarie di primo e di secondo grado”, in base alla quale “sono ammessi alla classe successiva e all’esame conclusivo del ciclo, eccettuati alcuni casi specifici di grave sanzione disciplinare o di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento”, e una circolare del ministero dell’Istruzione, sempre nel 2017, chiariva che “l’ammissione alla classe seconda e terza di scuola secondaria di primo grado è disposta in via generale anche nel caso di mancata o parziale acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline”. E, aggiunge la giustizia amministrativa, “la valutazione finale, ove negativa, non giustifica di per sé la mancata ammissione alla classe successiva, imponendo in ogni caso di valutare se le carenze possano essere recuperate nel successivo anno scolastico”.
L’Istituto comprensivo frequentato dal giovane ormai tre volte ripetente aveva attivato a suo favore un servizio di “mentoring” psicologico, che aveva portato ad annotare che il ragazzo ormai “si sente grande in mezzo ai più piccoli, di cui confessa di non dividere età, problemi e maturità, sentendosi avvilito”. E che “la notevole intelligenza, anche emotiva, gli permette di leggere il mondo che ha intorno, le contraddizioni e di prenderne le distanze.....Ha tutti gli strumenti e le capacità per intraprendere un percorso ma necessita di un lavoro terapeutico stabile e continuativo”. E lo stesso Consiglio di classe che lo aveva bocciato a ripetizione volta aveva scritto nel giugno scorso che “nel secondo quadrimestre l’alunno ha dimostrato un comportamento abbastanza adeguato”. E così il Tar ha annullato la bocciatura, ammettendo di fatto il quindicenne alla terza media.
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