Lodi, il caso dei passaggi vietati alle porte del Belgiardino

Su Facebook e sulle pagine social del Lodigiano sembra essersi accesa, negli ultimi giorni, una polemica quanto mai sentita riguardante la nuova cartellonistica apposta dall’Azienda Agrituristico Venatoria Lazzara. È dunque bene fare chiarezza sulla situazione.

“Attenzione. A Montanaso hanno privatizzato anche il fiume, quindi se dal Belgiardino volete passeggiare in direzione di Zelo, o vi munite di mezzi volanti oppure tornate indietro”, scrive un utente di Facebook. “È pazzesco, posso capire il divieto agli automezzi, ma vietare il passaggio alle biciclette e ai pedoni è assurdo”, rincara la dose un altro. Ma perché tutto questo clamore?

Contattata la direzione dell’Azienda Lazzara per avere una spiegazione e capire cosa sta succedendo, ecco quanto si apprende. “La Lazzara” esiste da quasi un secolo, ed è titolare, precisamente dal 1933, di concessione per lo svolgimento di attività, tra le altre, di allevamento, ripopolamento e tutela della selvaggina, tutela boschiva e del territorio agricolo. Ciò impone, in capo all’azienda, la dotazione di personale di sorveglianza che vigila il, e nel, rispetto dell’intero distretto che fa capo al Concessionario Lazzara e alle altre aziende private aderenti all’intero territorio agrituristico venatorio.

Per questo motivo, l’Azienda è sempre stata dotata di apposita cartellonistica che segnala, oltre alla natura di area privata, il divieto di ingresso “per motivi di sicurezza e riequilibrio ambientale” e, recentemente, essa è stata appositamente potenziata. Infatti, si è verificato un fatto nuovo e inaspettato, ossia la pandemia, che ha portato a un afflusso di persone - certamente desiderose di verde e di aree di sfogo - mai visto prima, e tale per cui il rispetto della tutela del territorio non poteva più essere garantito dal personale dell’Azienda. Si sono verificati, tra l’altro, incidenti occorsi a ciclisti e anziani, che hanno visto l’intervento delle forze pubbliche di soccorso.