LODI Cento salami per Santa Chiara:
merenda con panini e karaoke

«Bisogna stare vicino a chi ha fatto la storia del nostro territorio»

Cento salami in dono a Santa Chiara per un tuffo nelle tradizioni lodigiane. Si sono resi protagonisti del dono gastronomico alla casa di riposo del capoluogo Giuliana Cominetti, Mariagrazia Sobacchi, Ottavia Aio, Tito Fasani, Monica Pettinari e Maria Grazia Bazzardi. «Venivamo qua a Santa Chiara, in passato, con il centro donna - spiega Cominetti - a fare tante attività. Pensiamo sia un ambiente da valorizzare, bisogna stare insieme a queste persone che hanno fatto crescere il nostro territorio. Abbiamo ricevuto 180 salami in regalo da un produttore lodigiano che vuole restare anonimo, così abbiamo pensato di donarli a nostra volta. Ne abbiamo dati 80 a Santa Savina, perché gli anziani sono di meno e 100 a Santa Chiara. È un modo per far ricordare agli anziani dei momenti legati alla loro vita: il salame fa parte delle nostre campagne. Il nostro qua a Santa Chiara è un dolce ritorno».

Una merenda a Santa Chiara. Video di Cristina Vercellone

Parole di ringraziamento sono arrivate dal responsabile del personale amministrativo Simona Sarchi e dalla direttrice Cinzia Bonali durante la merenda, a base, ovviamente, di pane e salame e condita dal karaoke. Gli anziani hanno avuto modo di rendersi protagonisti della musica e stare vicini, in allegria, ai loro famigliari. «Qua a Santa Chiara - ha detto Bazzardi che è la figlia di una donna di 92 anni -, mia mamma è rinata. Prima è stata ospite per un anno in una casa di riposo di Bergamo. Ha tenuto per un anno, giorno e notte, la maschera con l’ossigeno, aveva delle piaghe da decubito gigantesche e il catetere. Da quando è qui a Lodi, le piaghe da decubito sono sparite, non ha più l’ossigeno perché l’hanno abituata a respirare da sola, le hanno tolto il catetere e mangia autonomamente. Mia mamma, in un anno, è rinata. E poi, quello che mi piace, è il lato umano dell’assistenza. Anche quando arrivo che gli operatori non si sono ancora accorti di me, vedo il personale che si avvicina con tenerezza, la accarezza, le parla piano, è fantastico. È questo anche che mi piace. Sono molto contenta. I miei fratelli che vivono a Bergamo sono più lontani, ma sono contenti. Vedo che a volte i famigliari si lamentano per l’abbigliamento oppure dicono che fa freddo. Io non sono per niente d’accordo. Hanno aumentato le rette di 10 euro, è vero, ma la temperatura è giusta e il personale è competente e affettuoso. È questo quello che conta secondo me».

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