
Poche serrande abbassate e vetrine illuminate in pieno agosto. Lodi diventa una città aperta per ferie. In centro storico la gran parte dei negozi rimane a disposizione dei clienti. Gli esercizi hanno deciso di ridurre le vacanze estive, complice anche il fatto che tanti residenti sono ancora a casa. I colorati cartelli di “chiuso per ferie” rimangono nei cassetti: sono addirittura scomparsi da alcune vie del capoluogo e nelle strade a maggior concentrazione commerciale si sono ridotti ad una manciata.
In corso Umberto quasi tutti i negozi sono ancora aperti. I bar vicino al Broletto sono invasi dai clienti. Dal fornaio si forma la consueta fila. E tra i banchetti del mercato ambulante non si può quasi camminare. In corso Roma, su una cinquantina di vetrine, 10 hanno la saracinesca giù. Soprattutto negozi di abbigliamento, oreficerie e gastronomie. In piazza Vittoria sono garantiti tutti i servizi: farmacie e locali funzionano a pieno regime (solo due non sono in servizio). Situazione analoga anche in corso Vittorio Emanuele, una delle strade con il più grande numero di esercizi (tra caffè, boutique e store). Su una quarantina di negozi, solo quattro hanno già esposto l’insegna di sospensione delle attività. Il corso è anche molto affollato, come fosse una normale giornata d’inizio primavera. Aria di mare per pochi anche in via Incoronata, con tre vetrine del tutto “spente” e rivendite di alimentari che hanno diversi clienti da servire. Via Garibaldi è invece la strada dove il numero dei negozi con serranda abbassata è più alto: sono quasi la metà. «La congiuntura difficile che sta attraversando l’economica a livello nazionale, con ricadute a livello locale, ha modificato l’atteggiamento nei confronti delle ferie degli esercenti – commenta il presidente dell’associazione di commercianti Asvicom Massimiliano Cappellato –. Negli anni passati c’erano attività che si fermavano per un mese intero. Una situazione che oggi non si ripete più. Sono finiti i tempi della serranda selvaggia. Le serrate di tre o quattro settimane diventano sempre di meno, per lasciare spazio a chiusure che si riducono a una settimana o poco più. Per ora molti nostri associati sono ancora aperti, ma credo che ci sarà qualche chiusura in più nella settimana di Ferragosto. In questo cambio di abitudini credo abbia influito inoltre la liberalizzazione degli orari, un provvedimento del governo che dà ampia facoltà agli esercizi di tenere aperto in tutti i momenti del giorno. Io credo che se la crisi degli affari non fosse così pesante e ci fossero segnali di ripresa, forse i negozi ridurrebbero ancora di più le ferie estive per cercare di recuperare dal calo degli introiti registrato dall’inizio dell’anno e con gli ultimi saldi di stagione, che non hanno avuto risultati soddisfacenti».
Nel corso della prima amministrazione Guerini, il Comune di Lodi durante il periodo estivo organizzava anche un monitoraggi puntuale degli esercizi pubblici aperti durante i mesi dell’estate (giugno, luglio, agosto e settembre). Veniva preparato un vademecum completo di ogni categoria commerciale, per aiutare i cittadini lodigiani ad orientarsi durante il rallentamento delle attività, in modo da non lasciare dei servizi scoperti. Veniva pubblicata una brochure con tutti gli orari degli esercizi e persino dei turni dei diversi benzinai. «Questa è una necessità che non si è più presentata perché sono cambiate anche le abitudini degli operatori del settore – spiega l’assessore alle attività produttive del Broletto Vittorio Codeluppi -, come si può verificare in questi giorni la città di Lodi non si svuota più come un tempo e gli stessi esercizi si sono adeguati a questo trend. Va così da qualche anno, per questo non abbiamo realizzato una ricerca specifica in materia. In ogni caso i servizi essenziali per la popolazione vengono adeguatamente garantiti, con farmacie aperte, panetterie e molti altri locali ».
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