Lodi, il Comune congela i pagamenti

Il Broletto tira la cinghia. Per due mesi i fornitori rimarranno a bocca asciutta. Il Comune di Lodi ha infatti congelato i pagamenti per le opere. Le fatture sono state bloccate fino al 30 settembre. L’iniziativa è stata assunta dalla giunta a inizio agosto. La manovra è stata decisa per rispettare i criteri del patto di stabilità, ovvero i rigidi vincoli al bilancio fissati dal governo.

Il provvedimento è stato presentato ieri dal sindaco Lorenzo Guerini. «La delibera dà alcuni indirizzi a funzionari e dirigenti dell’ente. Non sono bloccati tutti i mandati di versamento, ma solo le spese per investimento e i costi per l’avanzamento delle opere dei cantieri in corso – spiega -, una misura che si rende necessaria per sottomettersi ai vincoli fissati da Roma, che per Lodi come per tutti i Comuni italiani diventano sempre più pesanti». Il giro di vite riguarda tutta una serie d’interventi che sono stati assegnati dall’ente. Le ditte per ricevere quanto dovuto ora dovranno aspettare almeno due mesi. Per aggirare questa situazione, il municipio ha stipulato anche alcune convenzioni con degli istituti bancari. Per cercare di alleviare le difficoltà delle imprese e fornire un’alternativa in caso di crisi di liquidità, da tempo sono stati trovati accordi con banche e intermediari finanziari per la concessione di finanziamenti sotto forma di anticipi su fatture, assistiti da cessione di credito come forma di garanzia.

Il blocco dei pagamenti da parte del Broletto era stato attivato anche l’anno scorso. Già a partire da luglio 2011 era stato deciso che le spese per gli investimenti non sarebbero più state liquidate e le imprese avrebbero dovuto attendere. La misura era stata rinnovata fino al termine di dicembre. La pubblica amministrazione aveva ricominciato a saldare i debiti a inizio del 2012. «L’ho già ribadito in più occasioni. Questo patto di stabilità non funziona – attacca il sindaco Guerini -. Come rappresentante dell’associazione nazionale dei comuni ho proposto di non rispettare il patto di stabilità, una linea che dovrebbero adottare tutti i Comuni capoluogo fino a che il governo non si fermerà ad ascoltarci. Dopo la manovra “salva Italia” del governo Monti, che comportava diversi tagli per gli enti locali, era stato previsto di limitare l’impatto di questo sistema di rigidi vincoli finanziari per i Comuni. E nulla è stato fatto. Di questo passo andiamo verso un conflitto tra i diversi livelli della Repubblica, tra i Comuni e lo Stato».

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