«Dobbiamo raccogliere il suo testimone, portare avanti i suoi pensieri e i suoi progetti». Ieri pomeriggio il consiglio comunale ha commemorato Isa Veluti (Pd), morta una settimana fa in un incidente in viale Piacenza, «una grande donna» come l’hanno definita i tanti colleghi e colleghe di tutti gli schieramenti: alcuni con le lacrime agli occhi, altri con la voce strozzata per il dolore ancora troppo grande per essere metabolizzato. «Ma il suo esempio rimarrà nella coscienza di ognuno di noi», il ricordo del presidente del consiglio Gianpaolo Colizzi, che ha poi motivato la scelta di allestire la camera ardente in Comune «per dare il senso di una solidarietà complessiva, non solo a livello umano ma anche istituzionale». Perché Isa Veluti è «stata tante cose», le parole di Antonio Bagnaschi, non solo una figura politica di grande valore ma anche un’insegnante capace di trasmettere l’amore per il sapere ai suoi studenti, un’amica sempre disposta al dialogo, una cattolica sempre attiva per il bene comune. «Credeva nel mondo delle persone e delle relazioni - spiega il consigliere Pierantonio Rancati -, ogni relazione era un modo per aggiungere un tassello al suo mosaico della vita». Lo diceva sempre anche ai suoi studenti: «La voce incessante dentro me è “arrivederci prof” - l’intervento commosso del consigliere David Bosoni -. Non tutti gli insegnanti sono uguali: non tutti lasciano quel senso di responsabilità e quella passione che ci ha trasmesso Isa. Era consapevole che davanti a lei non c’erano solo alunni, ma adolescenti. Non era la materia che insegnava, la filosofia, ad aprirci la mente, era il modo in cui ce la spiegava». «Ora dobbiamo portare avanti i suoi progetti», dice Salvatore Zireddu, con lo stessa determinazione, la stessa fermezza e soprattutto lo stesso sguardo rivolto sempre alle fasce più deboli. «Se riusciremo a incarnare il suo stile, allora Isa sarà sempre con noi - commenta Giorgio Daccò -. Voleva una politica più trasparente, più onesta, in cui il dialogo sia rispettoso e non esasperante e in cui tutti pensino al vero bene dei cittadini». «Una persona di forza e serenità interiore molto grande», commenta Daniele Passamonti dopo un personale ed emozionante ricordo di Adele Burinato. «Ci dava la spinta a guardare oltre - parole del capogruppo del Pd Demetrio Caccamo -. Spesso mi rivolgevo a lei per consigli. Credeva molto nella sua missione e la portava avanti con forza e convinzione». Una figura apprezzata da tutti: «Sentiva il bisogno di spendersi per gli altri - dice Vittorio Sala - e di aiutare sempre le persone più deboli». «Ha lasciato insegnamenti, ha sparso conoscenza, passione, voglia di fare politica - l’intervento di Lorenzo Maggi, capogruppo del Pdl -, ha dimostrato che si può fare politica in maniera disinteressata dedicandosi al bene comune». «La comunità lodigiana ha dimostrato di volerle molto bene», il pensiero di Alberto Segalini. «Con Isa ho condiviso un tratto importante della mia vita - l’intervento finale del sindaco Lorenzo Guerini -. Come sindaco mi mancheranno le sue parole e i suoi richiami, uno sprone e un aiuto a fare meglio. Così come mi mancheranno la sua passione, la sua competenza, il suo servizio alla nostra città». Al posto di Isa Veluti entra in consiglio comunale Susanna Magrini, 35enne avvocato lodigiano, la cui nomina è stata approvata ieri all’unanimità.
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