LODI Consorzio agrario, accolto il ricorso: nuova sconfitta in tribunale per il Broletto

Al consigliere d’opposizione Stefano Caserini erano stati negati alcuni atti

Non ci sono «congrue motivazioni» e il «differimento dell’accesso ai documenti richiesti deve ritenersi illegittimo».

Ancora una sconfitta in Tribunale per Palazzo Broletto e un altro caso politico nato intorno alle spese legali sostenute dall’ente. Accolto il ricorso al Tar della Lombardia contro il Comune di Lodi presentato dal consigliere Stefano Caserini, capogruppo della lista di opposizione in aula 110 e Lodi. Materia del contendere, ancora una volta, il piano integrato ex Consorzio Agrario e in particolare alcune richieste di accedere ad atti legati al piano a procedimento in corso, come i permessi di costruire relativi ad alcune delle opere previste dal piano. Il Comune, tramite la segretaria generale, aveva espresso un “no” temporaneo, argomento che i documenti sarebbe stati messi a disposizione del consigliere a procedimento concluso.

E lo stesso scontro era nato anche durante l’iter di approvazione del pii Consorzio Agrario, quando i consiglieri di opposizione - nel novembre scorso - avevano già chiesto di accedere alle osservazioni al piano integrato presentate dai cittadini, per avere modo di studiarle nel dettaglio prima della discussione in aula; un accesso negato perché le osservazioni erano state giustificare documenti endo-procedimentali. Per il secondo accesso agli atti rimandato nel tempo, il consigliere Caserini aveva però deciso di rivolgersi al Tar, che poi si è espresso nel merito della vicenda, con la sentenza pubblicata ieri. Accolto il ricorso, giudicato fondato, anche se alcuni dei documenti nel frattempo - dato che la richiesta del mese di marzo - sono stati poi consegnati, e comportamento del comune giudicato illegittimo, considerato che l’amministrazione si è limitata a differire il rilascio dei documenti richiesti alla conclusione dei diversi procedimenti, «senza tuttavia indicarne le concrete ragioni», ma anche che «non vi erano ragioni per attendere l’adozione delle determinazioni finali. Annullato il provvedimento del comune impugnato da Caserini, spese compensate, al ricorrente viene riconosciuto un contributo unificato.

«Ancora una volta, dopo la vicenda del “caso mense”, i tribunali sanciscono l’illegittimità dei comportamenti del Comune di Lodi. E questa volta è per aver differito l’accesso a documenti relativi al PII ex-Consorzio, diniego che è stato sancito come illegittimo - dichiara il consigliere Caserini - : avevo in tutti modi fatto notare, assieme agli altri consiglieri comunali, che il comportamento del comune di Lodi era immotivato e illegittimo, e che costituiva un ostacolo al lavoro di controllo che spetta ai Consiglieri comunali. La giurisprudenza era già chiara. Ringrazio l’avv. Emanuela Beacco che ha effettuato a mio nome il ricorso. Dispiace che il comune di Lodi abbia buttato via altri 4.000 euro per sostenere tesi senza fondamento giuridico. Sarebbe il caso che i componenti della giunta comunale e la segretaria Generale mettessero di tasca propria queste spese, senza farle pagare ai cittadini».

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