n La questura di Lodi ferma la corsa dello spacciatore in bicicletta: venerdì alle 20.30 in città bassa sono stati arrestati con l’accusa di detenzione di eroina e cocaina a fini di spaccio un 38enne lodigiano, P.A., che era incensurato, e la sua convivente, M.S., di un anno più grande, già nota alle forze dell’ordine, trovati in possesso, complessivamente, di una dozzina di grammi di droga. Gli arresti sono stati convalidati sabato mattina in tribunale a Lodi, e, su istanza dell’avvocato difensore Eligio Marazzoli, ai due sono stati concessi gli arresti domiciliari, ma in abitazioni separate, in attesa del giudizio che, se verranno chiesti e concessi riti alternativi, potrebbe arrivare già all’inizio di settembre innanzi al giudice Angela Scalise. Per quella data dovrebbero essere disponibili anche le analisi qualitative sugli stupefacenti sequestrati.
L’operazione della squadra mobile, al comando di Alessandro Battista, è scattata nel pomeriggio di venerdì, sulla base di alcuni sospetti. Il 38enne era stato notato più volte raggiungere, in bicicletta, alcuni lodigiani più o meno giovani già segnalati come assuntori di stupefacenti. E la scena si sarebbe ripetuta anche nelle ore precedenti agli arresti: alcuni dei presunti tossicomani, controllati dopo l’incontro con l’uomo in bici, erano in possesso di alcune dosi. E così la polizia si è presentata in via Cavallotti, sotto l’abitazione dei due conviventi, e ha avviato una perquisizione. Nella disponibilità della donna circa 11 grammi di droga, in quella del 38enne altre dosi. Il controllo si è poi esteso anche al domicilio ufficiale della 39enne. Durante la convalida dell’arresto, i due hanno sostanzialmente ammesso le proprie responsabilità. Il giudice, ritenendo che possano essere a loro volta assuntori di droga, ha espresso il timore di una reiterazione del reato, e per questo ha disposto la misura cautelare per entrambi. Il pm aveva chiesto il carcere.
C. C.
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