LODI «Covid, lo Stato risarcisca»: quaranta famiglie in causa

Nuovi termini per il processo civile chiesto dal Comitato di Bergamo e seguito dall’avvocato Locati

Tra Lodigiano e Sudmilano sono ormai una quarantina le famiglie che hanno citato in giudizio, o che sono a un passo dal farlo, Regione Lombardia, ministero della Salute e Presidenza del consiglio dei ministri perché uno o più dei loro cari hanno perso la vita per il Covid-19. «La “finestra” per la causa civile incardinata a Roma è ancora aperta, fino alla prossima udienza di marzo, dopo le prime 520 citazioni già depositate in tribunale a Roma in vista della prima udienza celebrata l’8 luglio - spiega l’avvocato bergamasco Consuelo Locati - sia per chi ha visto morire dei parenti, sia, e questa è la novità, per chi si è ammalato di Covid-19 e ha conseguenze permanenti». Mentre sul fronte penale a Bergamo si attende il deposito, rinviato a novembre, della consulenza chiesta dai Pm al virologo Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di Microbiologia dell’Azienda ospedaliera di Padova, l’avvocato Locati, come è noto, ha preso le distanze dal comitato “Noi denunceremo” che ha avviato la battaglia delle famiglie che si sentono tradite dalle istituzioni nella prevenzione dell’epidemia da Covid-19 e anche nella cura.

«La questione sono soprattutto le settimane prima della pandemia e nei prossimi giorni se ne tornerà a parlare in trasmissioni come “Presa Diretta” e “Zona bianca” - riflette l’avvocato Locati -. Ad esempio ci domandiamo perché l’Italia fosse l’unico Paese assente il 31 gennaio 2020 al Comitato europeo per la sicurezza sanitaria della Commissione europea, c’è la questione del mancato allarme per il gran numero di polmoniti interstiziali nella Bergamasca nel gennaio del 2020. La mia opinione è che si poteva fare di più per fermare questa ondata. E mi amareggia il fatto che la commissione parlamentare d’inchiesta richiesta nel maggio del 2020 abbia deciso, un anno dopo, su proposta di parlamentari di Lega e del Pd, e bergamaschi, di limitarsi a indagare sui Paesi di origine del virus. Gli Stati Uniti d’America lamentano di non aver avuto risposte chiare dalla Cina e pretendiamo di averle noi...auguri!». Di base c’è l’esperienza della prima Sars che tra il 2002 e il 2003 causò 8096 casi e 774 decessi in 17 nazioni (ma soprattutto nella Cina continentale e a Hong Kong), che fu scoperta dal medico italiano Carlo Urbani e che fu il primo coronavirus di pipistrello a infettare migliaia di uomini, ma non si trasformò in pandemia. Il mondo si domanda perché anche il virus Sars-Cov2 del 2019 non è stato contenuto, ai giudici di Roma più di 500 famiglie chiedono di accertare le (eventuali) omissioni delle istituzioni italiane. Che, se saranno accertate, le obbligheranno a pagare i danni.n

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